«I FATTI RISALGONO A PIÙ DI UN ANNO FA», TORNANO IN LIBERTÀ I QUATTO MOLFETTESI ARRESTATI PER SPACCIO

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Molfetta. Padre, madre e due arrestati dai Carabinieri a fine gennaio hanno ammesso le loro responsabilità e hanno dichiarato di condurre attualmente regolari attività lavorative

molfettacarabinieriTornano in libertà i quattro molfettesi, padre, madre e due figli, arrestati dai Carabinieri lo scorso 31 gennaio con l’accusa di spaccio e, solo per il capofamiglia, anche di concorso in tentato omicidio. A darne disposizione nel pomeriggio di mercoledì 7 febbraio scorso, il giudice del Tribunale di Trani Marina Chiddo, che ha accolto le istanze dei legali difensori, gli avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario.

I quattro hanno ammesso gli addebiti a loro carico e, sempre stando a quanto emerso dalle relazioni della difesa, due di loro hanno dichiarato di condurre attualmente attività lavorative lecite e regolari, cambiando vita e vecchie abitudini.

Le indagini condotte dai Carabinieri della locale Compagnia, risalgono al periodo che va da aprile a giugno 2021, hanno accertato la cessione di 608 dosi di hashish e marijuana, che avveniva in Vico II Crocifisso, proprio sull’uscio di casa.

Considerando dunque che i fatti relativi alle accuse risalgono a più di un anno fa, il giudice ha disposto la messa in libertà per Antonio Minervini, per sua moglie Vincenzza Rizzi e per i due figli gemelli Domenico e Giuseppe, tutti già noti alle forze dell’ordine.

Solo per uno dei due gemelli il giudice, dopo gli interrogatori di garanzia, ha disposto l’obbligo di dimora a Molfetta, di permanenza domiciliare nelle ore notturne e di presentazione alla polizia giudiziaria.

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