AREA MERCATALE, INCALZANO I DEMOCRATICI MOLFETTESI: «CHIEDIAMO RISPOSTE SERIE E IMMEDIATE»

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Molfetta. Posta sotto sequestro a luglio scorso, l’area mercatale resta incompiuta nonostante siano già stati spesi circa centinaia di migliaia di euro

Restano fermi i lavori per la realizzazione della nuova area mercatale in viale Monsignor Bello. Affidati nel 2019, i lavori non sono mai realmente iniziati perché l’azienda individuata, una società di Brindisi, ha rinvenuto nel sottosuolo un’ingente quantità di rifiuti da smaltire.

Sulla vicenda indagano i magistrati del Tribunale di Trani, che a luglio scorso disposero il sequestro dell’area da parte della Guardia di Finanza. I sigilli sono rimasti per due mesi, ma nulla è cambiato da allora.

Chiedono risposte serie e immediate all’amministrazione comunale, i democratici molfettesi, guidati da sabato scorso dal nuovo segretario Alberto D’amato.

«È ancora buio fitto sul futuro della nuova area mercatale della città – si legge nella nota diffusa alla stampa dal segretario D’Amatoe mentre l’amministrazione comunale continua a non rispondere alle domande poste dai cittadini residenti del quartiere e dall’opposizione in Consiglio comunale su come intenda completare un’opera pubblica già costata centinaia di migliaia di euro alle casse comunali e lasciata da mesi in condizione di totale abbandono, quell’enorme spiazzale verrà utilizzato nei prossimi giorni solo per ospitare l’ennesimo circo arrivato a Molfetta.

Se non fosse una cosa dannatamente seria, ci sarebbe da sorridere sul destino beffardo di quell’area, prima lasciata alla mercé di qualche “prestigiatore” della cosa pubblica o di qualche “acrobata” amministrativo, e ora affidata per qualche giorno a clown e domatori di tigri e leoni per il loro triste spettacolo circense, a proposito ci chiediamo anche quando verrà attuato un regolamento comunale che disincentivi sul nostro territorio la presenza di questi spettacoli con animali, anche diseducativi per i più piccoli?

Tutto ciò avviene nel disappunto crescente degli abitanti del quartiere che subiscono tutti i disagi di questa situazione e attendono ormai da anni che quell’area venga sottratta al degrado e all’abbandono, venendo destinata a offrire servizi utili alla collettività.

Stiamo parlando di un progetto per cui il Comune ha già speso circa 800mila euro a fronte dei 500mila inizialmente previsti. Ma il cantiere è bloccato ormai da molti mesi e nessuno sa quando potranno riprendere i lavori e, soprattutto, quanto altro denaro pubblico servirà per completare l’opera lasciata incompleta.

Si tratta di una vicenda su cui, come noto, anche la magistratura tranese ha aperto un fascicolo, ipotizzando diversi illeciti, ma a noi non interessano le indagini penali che eventualmente accerteranno le responsabilità dei singoli, quanto piuttosto cosa intenda fare l’amministrazione comunale guidata da Tommaso Minervini per sbloccare una situazione ormai non più tollerabile».

 

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