DOMANI A MOLFETTA “MI SEPARO”, LO SPETTACOLO DOVE SI ENTRA IN COPPIA E SI ESCE SINGLE
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Che si tratti di criminalità organizzata o di microcriminalità diffusa, l’estorsione e l’usura nel 2022 hanno mietuto più vittime di sempre. A rilevarlo, i dati analizzati e diffusi dall’associazione regionale della FAI – Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura italiane durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri, venerdì 17 febbraio, nella sede di Molfetta.
A snocciolare i dati che compongono l’impietoso quadro, il presidente della divisione molfettese e vicepresidente nazionale Renato de Scisciolo,insieme all’avvocato Maurizio Altomare, responsabile per la FAI dell’assistenza legale alle vittime. Presenti all’incontro con i giornalisti anche due vittime della provincia di Bari che hanno trovato il coraggio di denunciare i loro aguzzini.
«Ciò che non emerge, purtroppo, non vuol dire che non esiste». A rendere bene il concetto più volte ripetuto durante la conferenza, sono i numeri. In provincia di Bari sono state 48 le vittime di estorsione e usura ascoltate, a fronte delle 3 denunce depositate. Sempre in provincia di Bari, 18 persone hanno fatto richiesta di accesso al fondo per estorsione e usura e 8 di loro lo hanno già ricevuto.
E bisogna ammettere, leggendo il report, che il quadro nel barese è confortante rispetto alle province di BAT e Foggia, dove sono state censite diverse vittime accertate, ma una sola denuncia è stata depositata nella BAT e nessuna nel foggiano.
«Sono stato vittima di usura dal 2015 al 2021 – racconta un commerciante del settore calzaturiero vittima di estorsione – finché non ho preso la decisione di denunciare il responsabile, che è stato arrestato in flagrante. Purtroppo quando non ti aiutano le banche è facile finire in queste mani. Mi sono ritrovato a pagare somme di anche 30mila euro al mese, ma fortunatamente con l’aiuto della Guardia di Finanza sono riuscito a porre fine a questo calvario massacrante. Il mio appello a tutte le vittime è quello di denunciare alle forze dell’ordine per tornare a vivere».
Nel 2022 l’usura è letteralmente dilagata nel Mezzogiorno, a seguito della grave crisi economica in cui versano piccole imprese e famiglie. Il sovra indebitamento delle famiglie del meridione è cresciuto del 10,2% rispetto al 2021 e i reati di usura sono aumentati del 117,6%.
Nel Mezzogiorno sono a rischio usura 681mila famiglie e 716mila piccoli imprenditori. Al primo posto delle regioni maggiormente esposte al fenomeno c’è la Campania, seguita da Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise.
«Chiediamo al Governo la sospensione dei termini sanzionatori emessi a carico dei contribuenti – dichiara Renato de Scisciolo – emessa dalla procura di competenza in modo che vengano bloccati tutti gli atti esecutivi che un imprenditore ha ricevuto. Ci sono delle novità normative, come quella relativa all’accelerazione delle pratiche che è la cosa più importante, perché è inconcepibile che una vittima debba aspettare anni fino alla prima udienza. La discrepanza tra vittime censite e denunce è data dalla paura reale nei confronti degli aguzzini. Stiamo parlando non solo di cani sciolti, ma soprattutto di organizzazioni criminali ben radicate nei territori. Per dare un’idea della gravità del fenomeno, tra le diverse modalità estorsive in Puglia ultimamente è stato rilevato un aumento dei sequestri di persona».
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