PALAFIORENTINI, QUASI MILLE FIRME A SOSTEGNO DELLA PETIZIONE. INFANTE: «STRAORDINARIA MOBILITAZIONE POPOLARE»

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Molfetta. Sono quasi mille i cittadini che hanno sottoscritto la petizione lanciata da Rifondazione Comunista / Più di Così nelle scorse settimane
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La petizione lanciata da Rifondazione Comunista / Più di Così per chiedere la sostituzione della copertura in cemento amianto del PalaFiorentini  si è rivelata una “straordinaria mobilitazione popolare”, come dichiara il consigliere d’opposizione Giovanni Infante.

Per tre fine settimana di fila, i cittadini si sono recati presso i 5 banchetti allestiti per la raccolta firme, si sono informati attraverso i 60 manifesti affissi in giro per la città e le 150 locandine affisse nel quartiere di Levante e quasi in novecento hanno sottoscritto la petizione.

«Si tratta di una questione sentitissima dagli abitanti del quartiere che non sono più disposti ad accontentarsi della rassicurazione a mezzo stampa dell’assessore Spadavecchia.

Sono passati troppi anni da quando il comitato di quartiere di Levante aveva sollevato il problema e ad oggi niente è cambiato. Gli abitanti del quartiere, con la grande partecipazione alla raccolta firme, hanno dimostrato quanto è importante impegnarsi in prima persona per migliorare il presente e il futuro della nostra città a partire dal proprio quartiere. Anche per questo non abbiamo nessuna intenzione di fermarci alla petizione e continueremo fino a quando questa amministrazione non procederà alla cantierizzazione dell’opera.

Faremo in modo che anche il consiglio comunale si esprima su una vicenda così importante per la vita quotidiana delle persone e per la salute pubblica, senza allarmismo ma con l’intento di risolvere i problemi reali dei cittadini.

Chiedo al presidente del consiglio comunale che questo argomento venga affrontato urgentemente, così come i tanti problemi che abbiamo sollevato con le interrogazioni in queste settimane  e che l’amministrazione proceda senza indugi alla cantierizzazione dell’opera.

Di parole ne sono state spese tante, forse troppe, e i cittadini chiedono ora fatti concreti».

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