“IN VERITÀ VI DICO”, CON LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ENZO QUARTO E VITO ZAZA IL MUSEO DIOCESANO DÀ IL VIA ALLA QUARESIMA

molfettamuseodiocesano
Molfetta. “In verità vi dico” è il nuovo volume che vede come autori il noto giornalista pugliese Enzo Quarto e l'artista molfettese Vito Zaza scomparso nel 2014. La presentazione del libro si terrà domani giovedì 23 febbraio alle ore 18.30 presso il Museo Diocesano
Shares

Il Museo Diocesano di Molfetta dà il via al tempo di Quaresima con la presentazione del libro “In verità vi dico”, edito Secop, che si terrà questa sera alle ore 18.30. Vero e proprio scrigno d’arte, il volume contiene la riproduzione delle tavole in terracotta, della via Crucis realizzata dall’artista molfettese Vito Zaza, ciascuna delle quali è accompagnata da una meditazione poetica composta dal giornalista Enzo Quarto.

Le tavole in terracotta realizzate dal compianto artista Vito Zaza, scomparso nel 2014, si trovano presso la Parrocchia Santa Famiglia di Molfetta e sono opere di grande bellezza. Proprio quella bellezza ha spinto Enzo Quarta a sublimare l’opera del maestro con riflessioni poetiche.

Alla presentazione del libro parteciperanno il vescovo, Monsignor Domenico Cornacchia, il sindaco dottor Tommaso Minervini, il direttore del museo diocesano don Michele Amorosini, la Pr della Secop, dott.ssa Raffaella Leone, mentre l’intervento critico sarà della prof.ssa Anna D’Elia.

«La croce – ha scritto don Tonino Belloè per noi il ricordo della passione, morte e resurrezione del Signore nostro Gesù Cristo. Segno di dolore e di apparente sconfitta, ma è soprattutto segno di vittoria sul male e sulla morte, segno dell’amore di Gesù per noi».

E a don Tonino Bello ha pensato Vito Zaza nella VII stazione della via Crucis, raffigurandolo nei panni del Cireneo. Nella postfazione del libro, Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire, scrive: «La croce, diceva don Tonino Bello, è “collocazione provvisoria”. E a questa sua metafora ho subito pensato, dopo aver letto la preziosa Via Crucis scritta da Enzo Quarto, accompagnata dalle pregevoli formelle di Vito Zaza. Sì, perché gli autori non si sono fermati, come di solito avviene, alla XIV Stazione, quella della deposizione nel sepolcro, ma si sono spinti fino al mattino di Pasqua, approdando alla Risurrezione e facendoci incontrare il Cristo Vivente, che oggi e sempre cammina per le strade del mondo accanto a noi, come fece quello stesso giorno con i discepoli di Emmaus».

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×