NELLA GIORNATA DEI GIUSTI IL LICEO DA VINCI DI MOLFETTA DÀ VOCE AD AZUCENA VILLAFLOR MADRE E DESAPERECIDA

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Molfetta. Nella mattinata di ieri con un flash mob gli studenti del liceo classico Leonardo da Vinci di Molfetta hanno dato voce alla madre delle madri di Plaza de Mayo: Azucena Villaflor vittima della dittatura militare che governò l'Argentina tra il 1976 e il 1983
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Nella giornata di ieri, lunedì 6 marzo, il Liceo Classico Leonardo da Vinci ha celebrato per il quarto anno consecutivo la Giornata Internazionale dei Giusti. Istituita dal Parlamento europeo nel 2012, la Giornata dei Giusti dell’umanità ha la funzione di mantenere viva e rinnovare la memoria di tutte quelle donne e quegli uomini che hanno salvato vite umane, si sono battute a favore dei diritti umani e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi alle brutalità dei totalitarismi e alle discriminazioni di esseri umani.

Quest’anno gli studenti e gli insegnanti del Liceo Classico hanno scelto di ricordare una donna, una madre, anzi la Madre delle Madri di Plaza de Mayo, Azucena Villaflor.

Ieri mattina la parte antistante l’ingresso del Liceo Classico si è trasformata nella piazza più famosa di Buenos Aires. Ieri alle ore 11 Molfetta si è ritrovata in Plaza de Mayo per assistere al consueto appuntamento delle donne che, con i fazzoletti bianchi in testa e con le foto dei loro figli dispersi appese al collo, camminando in cerchio, chiedono giustizia e verità sulla scomparsa dei loro figli e dei loro nipoti.

Studentesse e studenti del Liceo hanno dato voce ad Azucena Villaflor e a suo figlio Nestor De Vincenti Villaflor, entrambi vittime della repressione militare. Fu proprio la scomparsa del figlio, il 30 novembre del 1970, che spinse Azucena a unirsi alle altre madri, incoraggiandole a recarsi in Plaza de Mayo, dinanzi alla sede del governo, la Casa Rosada, per chiedere la verità sui figli scomparsi.

Per questo, per il suo attivismo per la sua ricerca di giustizia e per aver sfidato il potere Azucena Villaflor subì la stessa sorte del figlio Nestor. E il 10 dicembre del 1977 la donna fu rapita e poi assassinata con un dei voli della morte, mezzo atroce adottato durante la dittatura che consisteva nel gettare le persone, ancora vive, da appositi aerei o elicotteri militari nell’Oceano Atlantico.

Un flash mob molto apprezzato e ben attuato che si è svolto nel silenzio degli astanti e che ha riportato alla memoria un fatto della storia che sulla linea del tempo non è poi così lontano. Sono passati solo 40 anni dalla fine della dittatura in Argentina e quella di Azucena è una storia che si può toccare ancora con mano.

Una storia che è giusto ricordare anche perché è la storia di altre tante donne e uomini giusti che in questo momento stanno lottando per la libertà e per la giustizia, così come ribadito dalla Dirigente scolastica dei Licei Einstein-da Vinci, la dott.ssa Giuseppina Bassi: «Ricordare che ci sono state e ci sono ancora persone che hanno fatto e fanno del bene insegna ai più giovani che chiunque può decidere di aiutare gli altri esseri umani a difendere la dignità umana.

La scuola in particolar modo – continua la dirigente – ha il dovere di rimarcare l’esempio rappresentato dalle persone che, mettendo a rischio la propria vita, hanno difeso le vittime di persecuzione e di odio e di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, si sono opposti con responsabilità individuale a ogni forma di prevaricazione dell’uomo sull’uomo.

Il nostro Istituto ha attuato da diversi anno questo percorso di didattica attiva e di ricerca sulle figure dei giusti, aprendo sempre alla cittadinanza questo momento di riflessione con l’intento di ricordare che è sempre possibile difendere la dignità delle persone, è sempre possibile impegnarsi per salvare delle vite umane».

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