«SIATE ORGOGLIOSE», IL MESSAGGIO CHE IL SINDACO MINERVINI RIVOLGE A TUTTE LE DONNE

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Molfetta. Nella giornata dedicata ai diritti delle donne, il sindaco Tommaso Minervini augura alle donne un futuro di uguaglianza e giustizia sociale
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Ricorre oggi, mercoledì 8 marzo, la Giornata internazionale per i diritti delle donne e il sindaco di Molfetta porge i suoi auguri alle donne e anche tutta la comunità locale, affinché possano consolidarsi valori condivisi come l’uguaglianza di genere e la giustizia sociale.

«Cosa significa essere donna per le donne e cosa significa per tutti gli altri?
Significa innanzitutto – spiega il sindaco Tommaso Minervini nel suo messaggio – conoscere la loro storia e riconoscere che i diritti di cui esse godono sono frutto della sofferenza e delle ingiustizie, della lotta alle discriminazioni ed alle conquiste sociali.

La donna è da sempre abituata a lottare per vedersi riconosciuta. La parità di genere è una questione che deve toccare tanto le donne quanto le comunità LGBTQ ma, soprattutto, deve coinvolgere gli uomini. Sì, perché solo attraverso la connessione e la condivisione si può intraprendere un percorso di cambiamento e di rinascita comune dal quale ogni membro della società non potrà far altro che trarre vantaggio.

Riconoscere nel femminismo uno strumento a disposizione di tutti e tutte per portare avanti battaglie che hanno un unico obiettivo in comune: parità di genere e distruzione di quel sistema di gerarchia sessuale, causa di disuguaglianze e di ingiustizie.
Il mio pensiero dunque va a tutte quelle donne che ancora oggi sono vittime di soprusi violenti che nella nostra società sembrano essere superati; penso alle donne iraniane, alle ucraine, alle madri e alle mogli russe, alle donne in ogni parte del mondo. A tutte le donne che non possono decidere della propria vita perché qualcun altro ha già deciso per loro.

L’augurio che rivolgo loro in questa giornata importante è quello di essere assertive. Invito gli uomini ad accogliere tutto questo come un momento e un’occasione di crescita culturale ed emotiva prima ancora che economica e sociale.
Perché nessuno può essere perfettamente libero finché non sono liberi tutti. E libertà, come diceva Sandro Pertini, deve coniugarsi con la giustizia sociale. L’una senza l’altra non ha significato
».

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