STEREOTIPI E PREGIUDIZI MESSI AL BANDO DA UNA RISATA CON IL COLLETTIVO TEATRALE AVIS MOLFETTA

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Molfetta. Grande successo per “Tutte è bùene chère ca frennèsce bùene”, la commedia brillante in vernacolo scritta dal compianto Raffaele Fiorentini
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Affidare all’ironia il compito di condannare i limiti umani. Questo il tentativo, assolutamente riuscito, del collettivo teatrale AVIS Molfetta che nello scorso weekend ha portato in scena “Tutte è bùene chère ca frennèsce bùene”, commedia brillante che mette al bando stereotipi e pregiudizi.

L’auditorium Regina Pacis nelle serate di sabato 11 e domenica 12 marzo ha accolto un’opera insolita, scritta magistralmente in vernacolo secondo i canoni classici di quest’arte, ma dissacrante rispetto ai temi affrontati. Firmata dal compianto Raffaele Fiorentini, autore di numerose sceneggiature in dialetto molfettese scomparso a luglio scorso all’età di 92 anni, la commedia oltre ai personaggi che la compongono conta anche due convitati di pietra: razzismo e discriminazione. La loro presenza incombe durante i due atti, si svela nel finale con un doppio colpo di scena e viene allontanata con determinazione.

Tra battute che assomigliano a scioglilingua e botta e risposta che ricordano antiche filastrocche, gli attori offrono al pubblico lo spaccato di una Molfetta che non esiste più, ma che vive nella spontaneità e nel colore della lingua dialettale. Cambiano i tempi e cambia la società, ma l’autenticità molfettese resta e con essa rimane la grande capacità di accogliere e includere. Un genero di colore, un figlio omosessuale.

Qualcosa che ci sembra scontato, ma che in fondo anche oggi, dopo decenni di lotte culturali, qualcuno non accetta così di buon grado. E allora serve riderci su. Come ben sapeva l’autore del testo, Raffaele Fiorentini, che ha scritto questa commedia brillante a oltre novant’anni, lasciando in eredità un testo di una sensibilità estremamente attuale.

«Stare insieme vuol dire attivare saperi, modi di pensare, sviluppare spirito critico e qualche volta mettere in crisi le nostre convinzioni. Il nostro gruppo – spiega Giacomo Giancaspro, Presidente AVIS Molfetta – è fatto di tante persone che grazie alle loro diversità rendono possibile una programmazione di attività che va oltre la raccolta di sangue. Tante le iniziative culturali in cantiere, che segnano un cambio di passo nel percorso fatto finora dall’AVIS di Molfetta. Importante anche il protocollo d’intesa sottoscritto di recente con la locale sezione ADISCO – Associazione donatrici italiane di sangue e cordone ombelicale, con cui abbiamo avviato una fondamentale collaborazione. Vi chiedo di starci vicino, non solo donando, ma anche diffondendo con il passaparola il nostro impegno per il benessere della comunità locale. Siate donatori di vita innanzitutto, come insegna tra le righe anche questa commedia».

La regia dello spettacolo è stata curata da Sergio Scardigno, mentre sul palco si sono esibiti: Tania Magarelli (Consiglia), Angelo La Piana (Tubbine), Mauro Marzocca (Ruccine), Maria De Trizio (Mètalene), Teresa De Candia (Polutuccia), Speranza Safarano (Chèlodde), Sergio Scardigno (Pèndale), Angela Favuzzi (Cèlsina), Mousta Danfa (Beniamino).

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