300 STUDENTI MOLFETTESI HANNO CONVERSATO CON FEDERICA ANGELI OSPITE DEL FUORI PROGRAMMA DI CONVERSAZIONI DAL MARE

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Molfetta. Oltre 300 studenti hanno partecipato all'incontro con Federica Angeli. La giornalista simbolo della lotta ai clan di Ostia ha presentato il suo ultimo libro “40 secondi. Willy Monteiro Duarte: la luce del coraggio e il buio della violenza”
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Sono oltre trecento gli studenti che ieri, mercoledì 29 marzo, hanno incontrato Federica Angeli. La giornalista, cronista di nera e giudiziaria, simbolo della lotta ai clan di Ostia è stata ospite della nostra città per un evento fuori Cartellone della rassegna “Conversazioni dal Mare”. La giornalista ha parlato di lotta alla violenza e alla discriminazione partendo dal libro “40 secondi. Willy Monteiro Duarte, la luce del coraggio e il buio della violenza” edito da Baldini e Castoldi.

Federica Angeli racconta nel suo settimo libro, la tragica storia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a botte a Colleferro, vicino Roma, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, solo per aver tentato di difendere un amico. «Siate i testimoni della verità per essere dalla parte dei giusti», ha dichiarato Giacomo Rossiello assessore alla cultura del Comune di Molfetta. «Non scendete a provocazioni, andate oltre ogni discriminazione, siate i paladini della legalità» aggiunge Rocco De Franchi Direttore della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia.

Numerose sono state le domande da parte dei ragazzi che hanno approfondito il libro, donato agli studenti partecipanti da parte dell’Associazione Artemia, tra cui il Liceo Classico e il Liceo Scientifico Albert Einstein, l’ Itet Gaetano Salvemini, il Liceo Vito Fornari, l’ Istituto Ferraris con il Liceo Levi Montalcini e il Circolo dei Lettori, l’Istituto per le attività marinare Amerigo Vespucci, l’Istituto Alberghiero di Molfetta e l’Istituto Don Tonino Bello.

«Educate i vostri figli a non voltare la testa dall’altra parte – ha esordito Federica Angeliio vivo sotto scorta dal 2013 e voglio insegnare ai giovani il valore della giustizia, dell’educazione al rispetto. Per me Molfetta oggi è la terza tappa in Puglia dopo Noci e Brindisi. Ho voluto raccontare – aggiunge – la storia di Willy in pagine dense, mescolando l’inchiesta al romanzo, riportando cioè non solo tutti i fatti e gli atti giudiziari, ma ricostruendo anche ciò che ha preceduto il delitto, concentrandosi su quella “normalità” distrutta appunto in soli 40 secondi».

Tanto infatti è durato il passaggio tra la vita e la morte di Willy, che a 21 anni “è morto per un errore di persona, di situazione, di non luogo, di sguardo, di prossimità. Non esiste un perché, neanche chi lo ha ucciso sa perché. Ed è molto meno di un futile motivo e solo parlando ai giovani come Willy che voi oggi rappresentate possiamo sperare che fatti come quello che è accaduto a Willy non accadano più.”

 

 

 

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