CONSIGLIO COMUNALE, I RITI DI QUARESIMA E SETTIMANA SANTA DICHIARATI PATRIMONIO IMMATERIALE DELLA CITTÀ

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Molfetta. Il Consiglio comunale con cui si è avviato l’iter per la candidatura, è stato aperto dall’intervento del Vescovo Monsignor Domenico Cornacchia
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I Riti di Quaresima e Settimana Santa sono stati dichiarati patrimonio della città e saranno candidati all’inserimento nella lista dei beni culturali immateriali approvata dall’UNESCO. La modifica dello statuto, con l’inserimento dell’Art. 4 – ter – Riti quaresimali e della Settimana Santa della Città, che avvia ufficialmente l’iter di candidatura, è stata approvata dalla massima assise cittadina all’unanimità.

La seduta, a cui hanno preso parte priori e referenti delle confraternite coinvolte nel processo deliberativo,  è stata aperta dall’intervento di Monsignor Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, che ha dichiarato: «Con emozione e gioia rivivo quei sentimenti che abbiamo vissuto durante la visita pastorale alla città di Molfetta, in concomitanza con il quinto anno dalla visita di Papa Francesco. Grazie a voi tutti per l’invito rivoltomi, accolto con commozione e vivo interesse per la volontà di modificare lo statuto comunale al fine dell’inserimento dei riti quaresimali nell’elenco dei beni immateriali UNESCO.

Momenti che hanno grande valore sociale e culturale, oltre che religioso, in virtù del concetto di integrità che caratterizza l’esperienza individuale e collettiva dei Riti. Legittimamente ogni comunità sente come valore stringente la conservazione delle proprie tradizioni, patrimonio da godere e gustare, ma soprattutto da tramandare. Un obiettivo che appartiene anche alla Chiesa, che tramanda attraverso la predicazione e la ritualità liturgica la cultura religiosa e spirituale. La Chiesa è popolo di Dio in cammino – continua Monsignor Cornacchiarifugge da ogni forma di stabilità e immobilismo, dal reiterare usi e pensieri. La Chiesa è ancorata al passato, vive nel presente, ma è aperta al futuro.

In quest’ottica a voi tutti rivolgo gli auguri attraverso le parole dell’indimenticato Venerabile don Tonino Bello, Pastore della Chiesa diocesana, di cui a breve ricorre il XXX anniversario del dies natalis: “Non è consentito oltremodo sostare sul calvario e sotto la croce. Il credente non può rimanere fermo a contemplare la morte di Cristo, ma deve annunciare la resurrezione”. Perciò, amici carissimi, auguri di una Santa Pasqua».

Dai banchi di maggioranza e opposizione è giunto unanime l’apprezzamento per l’iniziativa avviata dall’amministrazione comunale, da più di qualcuno definita storica e senza colore politico, diverse anche le proposte di emendamento al testo della delibera, tutte accolte all’unanimità.

Unica voce fuori dal coro, quella di Giovanni Infante (RC/Più di Così), che ha obiettato la velocità con cui è stata proposta in Consiglio una modifica allo Statuto comunale, nel mancato rispetto dei tempi previsti dallo stesso. Come annunciato nella sua dichiarazione di voto, Infante si allontana dall’aula, consentendo che la delibera venga approvata all’unanimità.

«Approviamo oggi un provvedimento che consacra settecento anni di storia – ha dichiarato il sindaco Minervini – con uno sguardo allungato verso il futuro. Ringrazio tutti i consiglieri intervenuti, tutti i rappresentanti delle confraternite che da secoli sono presenti in questa città e che hanno accolto il nostro invito. Ringrazio il nostro Vescovo, Sua eccellenza monsignor Domenico Cornacchia e il vicario della Diocesi, don Raffaele Tatulli. Oggi è un giorno importante perché quello che stiamo facendo stasera è la ratifica, la consacrazione di ciò che esiste in questa città da 700 anni. I riti della Settimana santa certamente partono dalla fede religiosa, dal bisogno antico della sussidiarietà, dell’aiuto verso gli altri, dall’esigenza di uno che si fa collettività perché la singola persona comprende che di fronte ci sono altre persone che come lui possono trovare un cammino in comune. Ma quello che stiamo facendo questa sera appartiene e al mondo della spiritualità della fede, dell’essere comunità alla rappresentanza laica, alla lunga storia delle Confraternite».

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