MOLFETTESE CONDANNATO PER OMICIDIO LASCIA IL CARCERE, I GIUDICI: «CONDIZIONI DI SALUTE INCOMPATIBILI»

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Molfetta. Concessi i domiciliari per un anno al 47enne molfettese Sergio Farinola, condannato a un periodo di reclusione di 14 anni e 6 mesi
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Condannato in via definitiva a 14 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio premeditato, il 47enne molfettese Sergio Farinola lascia il penitenziario di Bari per “condizioni di salute incompatibili con il carcere”. Così i giudici del Tribunale di Sorveglianza, che hanno accolto l’istanza presentata del legale Daniela Castelluzzo e concesso per un anno gli arresti domiciliari.

 I fatti risalgono al 7 luglio 2019, quando Farinola all’ingresso del bar di cui era titolare, il New Meeting Café di via Capotorti, esplose due colpi di pistola che ferirono a morte il coetaneo Corrado Parisi. Il movente, come dichiarato da Farinola stesso, sarebbe riconducibile all’atteggiamento minaccioso e violento della vittima, che pretendeva di non pagare le consumazioni e di essere rimborsato delle somme perse al videopoker.

L’omicida, condannato l’anno scorso anche dalla Corte d’Assise d’Appello di Bari, che ha operato una riduzione della pena da 22 anni a 14 anni e 6 mesi sulla condanna inflitta in primo grado dalla Corte d’Assise di Trani, ha lasciato il carcere di Bari, dov’era recluso dallo scorso 28 gennaio.

Afflitto da una grave patologia che rende il suo stato di salute incompatibile con il sistema carcerario, come certificato anche dal dirigente sanitario del circondario di Trani, dove era stato recluso prima del trasferimento a Bari, il 47enne dal 23 marzo è tornato a Molfetta agli arresti domiciliari.

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