CINQUE GENERAZIONI A CONFRONTO, LA SINGOLARE STORIA DI UNA FAMIGLIA MOLFETTESE

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Molfetta. La capostipite della famiglia è Nonna Teresa, che di recente ha spento novanta candeline circondata dall’affetto di figli, nipoti, pronipoti e nipoti di quarta generazioni
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Nata il 5 aprile 1933, Teresa Lanza  ha di recente compiuto novant’anni ed è la capostipite di una famiglia molfettese che conta ben cinque generazioni. Circondata dall’affetto dei suoi cari, l’arzilla Nonna Teresa può contare sul sostegno e sulla vicinanza di figli, nipoti e pronipoti, ma anche sulla gioia contagiosa dei piccoli Domenico e Vincenzo Pio, i suoi nipoti di quarta generazione.

Un percorso di vita per niente facile, quello di Nonna Teresa, che ancora giovanissima decide di separarsi da suo marito e di andare avanti da sola con cinque figli da crescere. Tra lavori umili la sua vita procede serena e profuma di dignità, quella che è stata in grado di trasferire ai suoi figli, quattro inizialmente emigrati al nord e uno in Australia. Cinque donne e un uomo che hanno costruito la loro esistenza sui valori e sugli insegnamenti ereditati da Nonna Teresa, lontana fisicamente eppure sempre presente.

«Mia madre, Brigida De Felice, oggi 73enne, è nata a Molfetta – racconta Paola Maggi, nipote 54enne di Nonna Teresa – e si è trasferita per lavoro e per amore a Pavia, dove sono nata io e i miei fratelli. Il destino ha voluto che io perdessi la testa per un ragazzo molfettese e che decidessi di mettere su famiglia proprio qui a Molfetta, dove in seguito ha fatto rientro anche mia madre. Ho messo al mondo due figli, Mara e Alessandro, la primogenita, oggi 31enne, ha a sua volta dato alla luce due bimbi, Domenico di sette anni e Vincenzo Pio di due anni e mezzo, che sono il quinto splendido anello della nostra lunga catena familiare.

Ci riteniamo fortunati ad essere i protagonisti di una storia insolita, perché sappiamo bene che la vita non fa sconti e a volte sa essere davvero dura, ma bisogna cercare di accettare quello che accade di buon grado e, con il tempo, tutto trova la sua giusta collocazione. Ho perso mio marito nove anni fa, quando aveva solo 51 anni. Come accaduto prima a mia nonna e poi a mia madre, mi sono trovata di punto in bianco a dover tirare avanti da sola. D’altro canto, però, mi è stata concessa la possibilità di vivere al fianco di mia nonna fino ad ora e di diventare nonna a mia volta.

Abbiamo festeggiato il novantesimo compleanno di Nonna Teresa nel giorno in cui è nata presso la sede Auser, che lei frequenta regolarmente, mentre ieri sera abbiamo fatto una cena di famiglia proprio per celebrare questa speciale ricorrenza. Oggi è difficile imbattersi in famiglie che contano più di tre generazioni, per cui tutti noi ci sentiamo davvero privilegiati nel poter godere ciascuno della presenza dell’altro. Dopo aver festeggiato i novant’anni di Nonna Teresa, che nonostante i suoi acciacchi resta una dolce e arzilla nonnina, per noi questa è davvero una Pasqua speciale e ci auguriamo che lo sia anche per tutti i molfettesi».

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