MAURO DONATORE DI SANGUE DA 30 ANNI TORNA A PARLARE DELLA SUA ESPERIENZA
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In questa domenica di Resurrezione un altro rito sospeso tra il sacro e il profano propizierà la fine del rigoroso periodo penitenziale e il ritorno alla luce, alla rinascita. Questo rito è l’esplosione della Quarantana.
Alle 12.15 di oggi, in piazza Mazzini, l’associazione culturale Passione e Tradizione farà esplodere il fantoccio vestito di nero, simbolo di penitenza che dal mercoledì delle Ceneri penzola tra due balconi nel centro storico di Molfetta.
Una tradizione molto antica quella della Quarantana eredità della cultura greca, poi ripresa e fagocitata da quella cristiana. Risulta infatti che tra i riti propiziatori legati al culto di Dioniso vi era quello di appendere agli alberi “oscillum”, ovvero sculture dalle sembianze antropomorfe che mosse dal vento esercitavano un’azione apotropaica, allontanando gli spiriti e le energie negative.
Che la Quarantana sia un’evoluzione degli antichi “oscillum“, non è dato saperlo con certezza, ma certo è che nella tradizione popolare della nostra città, come di molte altre località del Sud, la Quarantana è un emblema sacro e profano insieme.
Magra e vestita di nero simboleggia il rigore del tempo quaresimale, o la vedova di Carnevale, U Toème, come è chiamato a Molfetta, bruciato il martedì grasso. Anche il nome Quarantana fa riferimento alla quaresima e sul petto ha un’arancia in cui vengono conficcate sette penne di gallina ognuna delle quali rappresenta uno dei dolori di Maria o i venerdì o le domeniche che mancano al termine della penitenza e l’arrivo della Pasqua.
Secondo un’altra lettura la Quarantana rappresentava una sorta di calendario per il popolo analfabeta che a seconda del numero delle penne rimaste nell’arancia riuscivano a tenere il conto dei giorni che mancavano al termine del digiuno. Arrivato il giorno tanto atteso, ovvero la domenica di Pasqua la pupazza veniva bruciata in segno di buon augurio.
La tradizione della Quarantana, andata nel dimenticatoio per diverso tempo, è tornata in auge grazie all’associazione culturale Passione e Tradizione che da alcuni anni ne cura l’allestimento.
Tra qualche ora in piazza Mazzini si compirà l’antica tradizione dell’esplosione della Quaranta per festeggiare il ritorno della luce sulle tenebre, della primavera sull’inverno, il trionfo della vita sulla morte.
L’evento fa parte del programma di eventi e iniziative della Pasqua Molfettese promosso dall’Assessorato alla cultura.
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