IGIENE URBANA, RINASCERE: «SERVIZIO ASM INSUFFICIENTE PER MOLFETTA»

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Molfetta. Il movimento politico Rinascere Molfetta chiede al sindaco di spiegare le “anomalie” della gestione dei rifiuti in città
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A pochi giorni dal Consiglio comunale convocato per l’approvazione del DUP, il movimento politico Rinascere Molfetta mette al centro la questione rifiuti e chiede al sindaco di spiegare le “anomalie” della gestione del servizio e di fare chiarezza sul futuro dell’ASM.

«Mentre le inefficienze dei servizi di igiene urbana sono sotto gli occhi di tutti, e nei mesi estivi raggiungeranno il consueto disonorevole apice – si legge nella nota diffusa alla stampa – l’amministrazione prosegue la propria condotta dolosa in merito alla gestione dell’ASM, come fosse un giocattolo di proprietà della politica.

L’ASM è destinata a confluire nella SANB (Servizi Ambientali Nord Barese), come impone la Legge Regionale 24/2012e successive modificazioni. La regione, infatti, adottando un  preciso indirizzo governativo, ha istituito degli ambiti territoriali ottimali (ATO) per efficientare i servizi pubblici integrati. I comuni dell’ATO sono tenuti a consorziarsi. Il  nostro è costituito da Molfetta, Bitonto, Corato, Terlizzi e Ruvo. Molfetta detiene il 27,8% delle quote della nuova società, che è già operativa in tutti i comuni dell’ATO. Tutti meno che Molfetta.

Molfetta, con un territorio da servire sempre più ampio, in ragione all’espansione edilizia, nonché delle zone ASI e PIP – a dispetto della popolazione in decrescita e conseguentemente di un gettito TARI sempre inferiore – mantiene in piedi un’azienda in difficoltà, evidentemente sotto organico, con costi di gestione in aumento e senza fondi sufficienti per raggiungere degli standard accettabili di igiene urbana. Eppure quasi il 20% del bilancio comunale viene destinato alla gestione dei rifiuti. Siamo soci di maggioranza relativa della SANB, ma manteniamo l’azienda di campanile con le sue indiscutibili inefficienze. A chi conviene? Alla politica o ai cittadini?

Non sorprende, ma preoccupa, la superficialità con cui l’amministrazione si prepara al prossimo Consiglio Comunale, durante il quale i consiglieri di maggioranza alzeranno la mano per approvare il DUP (Documento Unico di Programmazione) per il triennio 2023-2025. Si prende tempo – per la “complessa valutazione dell’azienda” -, si tenta di arrivare alle decisioni il più tardi possibile.

Il punto non è l’ingente capitale materiale e immateriale dell’ASM, che certamente non va sottostimato. Il punto è che nessuna azienda (pubblica o privata) può investire sul futuro, senza una visione, senza un piano industriale, galleggiando nel limbo dell’indecisione.

È tempo che Tommaso Minervini (sindaco di Molfetta per undici lunghi anni) dica la verità. Per rispetto dei cittadini, dei lavoratori dell’ASM e delle eccellenti professionalità che vi sono impiegate. L’ASM non riesce a soddisfare adeguatamente il fabbisogno di igiene urbana di Molfetta.

Anche oggi, quindi, si decide domani. Ma la città non può più aspettare. Ci auguriamo che i consiglieri di maggioranza si interroghino sull’anomalia di questa condizione e al Consiglio di mercoledì agiscano nell’interesse della collettività. Rinascere con il Consigliere Spaccavento non rimarrà in silenzio».

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