DUP, I DEMOCRATICI MOLFETTESI: «AMMINISTRAZIONE INCURANTE DEGLI INTERESSI DEI CITTADINI»

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Molfetta. A margine dell’approvazione del DUP il Partito Democratico spiega perché i suoi consiglieri hanno espresso voto contrario
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Risorse inadeguate a supporto di turismo, politiche giovanili, verde pubblico e molto altro. Il DUP – Documento Unico di Programmazione, approvato in Consiglio comunale lo scorso mercoledì 19 aprile, senza i voti dei consiglieri democratici, che si sono espressi in maniera contraria, secondo il PD di Molfetta deve essere rivisto, anche alla luce della mancata adozione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione, come evidenziato dai Revisori dei Conti nella loro Relazione.

Spiegano in una nota stampa i democratici molfettesi: «Soprattutto i Revisori dei Conti accusano la mancanza dello schema di bilancio di previsione e concludono, per questo, che non è possibile rilasciare un parere esprimendo un motivato giudizio di congruità, coerenza e di attendibilità contabili nelle previsioni di bilancio e dei programmi e dei progetti rispetto alle previsioni contenute nel DUP.

 Il DUP, come noto, è il documento strategico dell’Ente Comunale mediante il quale si sviluppano gli obiettivi e si concretizzano le linee programmatiche di mandato di una Amministrazione, i suoi indirizzi strategici, le politiche di governo che si vogliono attuare al fine del raggiungimento delle proprie finalità istituzionali.

È sufficiente analizzare la suddivisione della spesa corrente per ciascuno degli anni inclusi nel triennio 2023/2025 per comprendere quale sia la Vision di questa Amministrazione. A fronte di una spesa complessiva di circa 56 milioni di euro questa amministrazione destina allo sviluppo e valorizzazione del turismo appena 120 mila euro; alla ricerca e innovazione solo 40 mila euro; ad interventi per famiglie 50 mila euro; alla tutela, valorizzazione e recupero ambientale e al verde pubblico appena 51 mila euro; all’edilizia residenziale pubblica nientepopodimeno che 4mila euro e alle politiche per i giovani la strabiliante cifra di euro mille.

Questa amministrazione è indifferente alla qualità della vita quotidiana dei propri cittadini, insofferente al loro benessere soggettivo e radicata su arcaiche logiche economiche che tengono fuori la città di Molfetta da qualsiasi processo di sviluppo in ambito turistico, relegata ad una economia chiusa e ripiegata su se stessa, avulsa da una Puglia in continua e costante ascesa.

Analizzando, i punti di forza della programmazione citati nel DUP osserviamo che alla voce “qualità dei servizi pubblici” si fa riferimento solo al recupero dello stato di degrado del Cimitero, cosa peraltro molto opinabile vista la situazione del Cimitero sotto gli occhi di tutti. Null’altro viene inserito. La qualità dei servizi pubblici, secondo questa amministrazione, è cosa inutile per la città.

Alla voce “risorse naturali”, si fa riferimento alla valorizzazione della fascia costiera di levante, dal palazzo INPS fino al confine di Giovinazzo, ricomprendendo l’area ex park club ed ex colonia. Ma come si può pensare di valorizzare un tratto di costa sul quale, nel frattempo, sono stati costruiti e sono attualmente in costruzione palazzi sul mare?

L’amministrazione, attraverso il DUP, dice che Molfetta dopo tanti anni avrà una consistente percentuale di parchi ed aree verdi e si vanta di rendere fruibili alcuni parchi quali quello di Via Salvucci, del Tombino, di Piazza I Maggio. Evidentemente nessuno degli amministratori di questa Città si è mai reso conto che i pochi parchi cittadini esistenti sono giungle piuttosto che parchi, privi di ogni elementare manutenzione a partire dallo sfalcio dell’erba spontanea che prolifera, soprattutto in questa stagione.

E che dire del Piano delle Alienazioni, nel quale si riscontra la presenza di intere aree comunali che si intendono cedere a privati, su cui verranno realizzate costruzioni ad uso residenziale.

Sappiamo bene quanto importante sia l’edilizia come settore trainante dell’intera economia di un paese e quindi di una città, ma ciò non significa che l’edilizia debba svolgere la sua funzione economica propulsiva in maniera selvaggia, sacrificando la vivibilità di intere zone di espansione, in alcuni casi relegate a zone dormitorio.

Così, in cambio di 2/3 milioni di euro da appostare tra le entrate di bilancio rivenienti dalla alienazione di tali aree e dagli introiti derivanti dal rilascio dei permessi a costruire si creano interi quartieri completamente privi di aree verdi; si pensi all’intero quartiere di mezzogiorno ad ovest di Lama Martina e ancor più quello ad est della stessa lama; si pensi al quartiere a ridosso di via Ruvo; al quartiere che sta sorgendo a ridosso della stazione ferroviaria nel comparto 18 e così via.

Tutti quartieri in espansione che vanno sorgendo privi di una corretta pianificazione che contemperi al tempo stesso le legittime esigenze abitative e costruttive con la vivibilità sociale e ambientale, con la fruizione di spazi per il verde e il tempo libero, con l’estetica e l’armonia. E tutto questo in una città in cui, peraltro, la popolazione diminuisce costantemente e il centro si svuota sempre più.

Una amministrazione, insomma, priva di una visione politica moderna, ancorata al suo sguardo miope, retrogrado e arcaico, incurante degli interessi della Città come Comunità, incapace di porre le basi per una visione strategica di ampio respiro, che consideri lo sviluppo di servizi innovativi per una città verde, intelligente ed elegante, per una economia aperta ed accogliente, che apra al futuro e porti Molfetta ad essere la città che merita».

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