BILANCIO CONSUNTIVO 2022, PD MOLFETTA: «AMMINISTRAZIONE LONTANA DAI BISOGNI DELLA CITTÀ»

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Molfetta. Il Partito Democratico spiega il motivo del voto contrario in Consiglio comunale al bilancio consuntivo 2022
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A margine del Consiglio comunale che ha approvato il Bilancio consuntivo 2022, la sezione cittadina del Partito Democratico di Molfetta diffonde una nota in cui argomenta le motivazioni che hanno portato al voto contrario durante la seduta di giovedì 27 aprile.

«Emerge in maniera inequivocabile l’inefficienza di questa Amministrazione ma soprattutto la visione politica asfittica e lontana dai bisogni veri e reali della Comunità Molfettese. Sul lato delle ENTRATE: E’ ben noto che le maggiori entrate di un comune come il nostro sono le entrate tributarie. Ebbene, a fronte di entrate previste/accertate pari a circa 26 milioni di euro il Comune ne riscuote soltanto 20 generando residui attivi per 6 milioni e mezzo di euro. Questi residui dell’anno sommati con quelli degli anni precedenti determinano un valore complessivo di 14 milioni di euro.

14 milioni di residui a fronte di 26 milioni di entrate accertate. Ciò significa che più della metà delle imposte previste non vengono riscosse. Stessa cosa vale per i Proventi derivante dal controllo e repressione. A fronte di entrate previste/accertate pari a circa 3 milioni di euro il Comune ne riscuote appena 800 mila, generando residui attivi per 2 milioni 200 mila euro.

Ed ancora, nella voce Entrate da alienazioni risultano residui attivi, quindi crediti non riscossi, per 2 milioni e 600 mila euro; ciò significa che il Comune smobilizza il proprio patrimonio e non ne incassa neppure il corrispettivo!

Dunque l’azione tesa al recupero delle entrate da parte di questa Amministrazione è del tutto insufficiente e inefficace. Ma vi è di più! Con Delibera n. 54 del 24 marzo scorso la Giunta Comunale ha stralciato definitivamente 9 milioni di euro di residui attivi. Parliamo, evidentemente, di accertamenti positivi previsti negli anni precedenti oggi considerati non più esigibili, per cui si rinuncia oggi, definitivamente, alla riscossione di questi crediti.

Si tratta di residui stralciati, in gran parte rappresentati da imposte non riscosse di epoca superiore a 3 anni ma non ancora prescritti. Così, da un lato questa Amministrazione non aderisce alle sanatorie fiscali promosse dal governo nazionale, dando l’impressione di una amministrazione sensibile ai temi dell’eguaglianza e dell’equità̀ nella lotta all’evasione fiscale, dall’altro rinuncia mediante lo stralcio dei residui ad accertare le imposte e garantire gli introiti previsti alle casse comunali.

Tanto è consapevole, questa Amministrazione, della sua incapacità̀ nella gestione della Res Publica che apposta in bilancio ben 15 milioni di euro al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità̀, di cui 11 milioni per entrate correnti da imposte.

Sul lato della SPESA: Citiamo solo alcune voci per significare le incredibili differenze tra le spese previste/impegnate e quelle effettivamente pagate. Polizia Locale: spese impegnate 3 milioni e 100 mila euro; pagate 2 milioni e 300 mila euro; 800 mila euro non spesi che finiscono tra i residui passivi; Spese per l’infanzia e nidi: spese impegnate 2 milioni e 300 mila euro; pagate 1 milione; 1 milione e 300 mila euro non spesi; Spese per la disabilità: spese impegnate 1 milione e 400 mila euro; pagate 600 mila euro; 800 mila euro non spesi; Spese per anziani: spese impegnate 870 mila euro; pagate 100 mila euro; 770 mila euro non spesi; Spese per soggetti a rischio esclusione: spese impegnate 3 milione e 400 mila euro; pagate 560 mila euro; 2 milioni 840 mila euro non spesi; Spese per programmi in rete servizi sociosanitari: spese impegnate 8 milioni e 500 mila euro; pagate 3 milioni e 700 mila euro; 4 milioni 800 mila euro non spesi; Servizi per formazione e sviluppo del mercato del lavoro: spese impegnate 100 mila euro; pagate zero; una voce prevista e interamente non spesa.

Ci si chiede come mai questa amministrazione abbia previsto delle spese da sostenere e poi non le abbia sostenute!

Se spendere 3 milioni come previsto per la Polizia Locale anziché 2 avrebbe comportato un miglior presidio del territorio e una operatività più efficiente ed efficace della nostra Polizia Municipale nel garantire l’ordine pubblico perché́ non si è consentito che ciò avvenisse?

Se per l’infanzia e i nidi, per gli anziani, per i servizi sociosanitari, per la formazione e il lavoro e così di seguito era stato previsto un budget di spesa, perché́ tante risorse non sono state utilizzate per garantire i relativi servizi?

Perché l’azione non è stata conseguente alla programmazione? Sono questi gli elementi portanti che misurano la capacità di governo di una città, l’attenzione verso i cittadini, la lungimiranza nella azione politica. Non la presenza nel bilancio di un Avanzo di amministrazione. Al contrario la stessa legge pone il Pareggio di Bilancio come principio cardine di una Amministrazione Pubblica.

Un Avanzo di amministrazione significa presenza di risorse non utilizzate a detrimento dei servizi che un Ente Comunale dovrebbe offrire, al massimo delle proprie possibilità̀, alla Comunità che governa, e questo rappresenta il fallimento dell’azione politica di una amministrazione comunale».

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