NETWORK CONTACTS, SINISTRA ITALIANA MOLFETTA AL FIANCO DEI LAVORATORI: OGGI IL PRESIDIO

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Molfetta. Il presidio organizzato dalla sezione locale di Sinistra Italiana si terrà alle ore 17.30 davanti alla sede molfettese
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Continua la protesta dei lavoratori della Network Contacts di Molfetta e anche la sezione locale di Sinistra Italiana si schiera al loro fianco. Si terrà davanti ai cancelli dell’azienda nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17.30 il presidio a sostegno dei dipendenti, organizzato da Sinistra Italiana Area Metropolitana Terra di Bari, che coinvolge gli attivisti di Giovinazzo e di Molfetta.

«Ai lavoratori della Network Contacts di Molfetta, dopo la crisi pandemica e dopo aver già subito tagli di diritti acquisiti e di stipendi sottoscrivendo nel 2019 un “accordo in deroga” – si legge nella nota stampa di SI Molfettasono richiesti trasferimenti di sede assolutamente inaccettabili.

I lavoratori avevano già accettato forzatamente il mancato  rinnovo del contratto nel 2019, cedendo alla azienda una serie di diritti lavorativi previsti dai contratti e consentendo allora un risparmio aziendale di ben 14 milioni di euro.

Invece oggi, in un contesto lavorativo che in tutta Italia e in Europa utilizza lo strumento dello “smart working” come modalità di lavoro ormai consolidata ed efficace, i dirigenti della Network hanno richiesto ai loro lavoratori, sia con contratti full time che part time, il trasferimento di sede anche verso Palermo e Taranto, che non hanno sedi e luoghi di lavoro pronti a ospitarli».

La vertenza dei lavoratori Network Contacts è arrivata anche nell’aula dei deputati con l’on. Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra, che ha affermato: «Questo è un modo per scaricare sui lavoratori il peso delle scelte che l’azienda ha fatto in questi anni  e che, nonostante i risparmi a cui hanno contribuito responsabilmente i lavoratori, costringerà centinaia di famiglie ad affrontare spese e disagi enormi per i trasferimenti e, inevitabilmente,  porterà centinaia di operatori a decidere di lasciare il lavoro».

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