BANCHINA SEMINARIO, RESIDENTI ASSEDIATI DAI FUMI PROVENIENTI DA UN FAST FOOD

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Molfetta. Parla di “odori nauseanti” la segnalazione di un cittadino che si è fatto promotore di una richiesta d’intervento al sindaco e alle forze dell’ordine
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Sono tanti i cittadini di Molfetta che non trovano pace a causa del forte odore di cibo proveniente dal fast food che da marzo scorso ha aperto i battenti su Banchina Seminario.

Da quando il locale è in attività, stando a quanto riferisce un cittadino che abita in zona, l’intero quartiere è assediato dai fumi provenienti dalla cucina e convogliati all’esterno da un grosso bocchettone posto alle spalle della struttura.

Il tubo di scarico dei fumi posto sul retro del locale

«Odori nauseanti, persistenti e insostenibili – si legge nella segnalazione – che superano la  normale tollerabilità, stanno disturbando la quiete e la salute dei numerosi residenti di via Chiesa Vecchia, via Preti, via Trescine e via Termiti, oltre che dei numerosi turisti e passanti che sono soliti transitare per queste vie.

In via Chiesa Vecchia, nei pressi della porta posteriore del locale, è presente uno sfiatatoio di grosse dimensioni da cui fuoriescono, ad ogni ora del giorno e della notte, odori sgradevoli che costringono coloro che vivono nei dintorni, a rimanere costantemente con le finestre chiuse. Questo però non è sufficiente a risolvere il problema. Sono stati molteplici i tentativi di colloquio con i proprietari del locale, tutti risultati infruttuosi. Perciò chiediamo l’intervento da parte delle autorità, finalizzato a risolvere questa condizione di forte disagio».

Con una lettera sottoscritta da diversi residenti del quartiere, infatti, la questione è stata sottoposta al sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, al Comandante della Polizia Municipale del Comune di Molfetta, al dirigente dell’Ufficio Ecologia, Igiene Pubblica e Bonifiche del Comune di Molfetta e al comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, nella speranza che un tempestivo intervento delle autorità possa risolvere una situazione che nei prossimi mesi è destinata a diventare ancora più insostenibile.

Foto Home page: Flickr, Michele Masiero

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