«MAURO ERA UN TIPO SOLITARIO, NON LO ABBIAMO MAI ABBANDONATO», COSÌ I CUGINI DEL 50ENNE TROVATO SENZA VITA

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Molfetta. Parlano i cugini di Mauro Facchini, l’uomo di cinquant’anni trovato senza vita nel suo appartamento di via Crocifisso
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Sarà ricordato oggi Mauro Facchini, il 50enne di Molfetta trovato senza vita dai Vigili del Fuoco lo scorso sabato 3 giugno nel suo appartamento di via Crocifisso, in cui viveva da solo. Chi lo conosceva lo descrive come una persona riservata, ma solare, simpatica e di compagnia, anche se negli ultimi anni preferiva trascorrere buona parte del tempo libero in solitaria.

Ne parlano così gli amici e i cugini, affranti dalla sua improvvisa perdita, ma amareggiati dai commenti di chi afferma che Mauro sia stato abbandonato dai suoi parenti.

«Noi gli siamo stati sempre vicini – afferma sua cugina Susannaci sentivamo spessissimo e sapeva che poteva contare su di me, come sugli altri cugini. Timido di natura, Mauro era un tipo solitario, soprattutto negli ultimi tempi. Non ha avuto un’infanzia felice e questo credo abbia condizionato fortemente tutta la sua vita. È nato in Venezuela e ad appena nove anni è stato abbandonato dalla madre, che è andata via portando con sé gli altri figli. Il padre decise allora di fare rientro a Molfetta e da quando sono tornati qui tutti noi gli siamo stati sempre vicino. È stato battezzato qui appena arrivato da don Tonino Bello, durante la prima messa che celebrò da Vescovo della nostra diocesi. Fino a quell’età non era mai andato a scuola, perciò è stato in collegio dalle suore, dove viveva una nostra zia, e in soli due anni ha conseguito la licenza di scuola elementare. Mauro è sempre stato un ragazzo d’oro, ha sempre lavorato ed è sempre stato disponibile con tutti, parenti e amici. Siamo distrutti dal dolore perché non meritava di morire da solo, però questo purtroppo lo ha voluto lui. Nessuno di noi sapeva che non stava bene, perché lui non ce l’ha detto. La gente che ci accusa di averlo abbandonato non ci conosce e non conosce la storia di Mauro. Questo ci addolora ancora di più, al dramma della perdita si aggiunge il giudizio della gente e non è giusto».

A definire il profilo di Mauro, uno dei suoi più cari amici d’infanzia, Domenico Scia, che in un post su Facebook scrive: «Mauro sei andato via da solo, come solitaria è stata la tua vita nell’ultimo periodo. Non hai chiesto aiuto a nessuno, perché non era da te, e spero non abbia sofferto molto, perché per me sei sempre stato un leone dalla forza inesauribile… La persona più generosa che abbia mai conosciuto. Casa tua poi è stata sempre il punto di ritrovo di tutti noi, abbiamo mangiato e bevuto, ascoltato tanta musica, visto film, festeggiato capodanni. Dov’è l’appuntamento? A casa di Mauro Facchini!».

Una casa piena di vita e di ricordi, la stessa in cui Mauro si è barricato fino alla fine dei suoi giorni.

La messa in suo suffragio sarà celebrata alle ore 18.30 di oggi, giovedì 8 giugno, presso la Parrocchia dell’Immacolata.

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