VERTENZA NETWORK CONTACTS, NESSUN ACCORDO RAGGIUNTO IN REGIONE: AL VIA UNA NUOVA FASE DI CONFRONTO

NetworkContactsmolfetta22122018
Molfetta. Il presidente della Task Force regionale avvierà una serie di colloqui separati con ciascuna sigla sindacale e con i vertici della Network Contacts
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Si chiude con l’ennesima fumata nera il tavolo di concertazione aperto in regione tra Network Contacts e sindacati, che chiedono una rimodulazione del piano industriale proposto dall’azienda senza deroghe al CCNL.

Avviato lo scorso 23 maggio da Leo Caroli, presidente della Task Force regionale per l’occupazione, il tentativo di conciliazione si chiude con un nulla di fatto. Come comunicato dai sindacati, le proposte avanzate dall’azienda e dalle RSA Slc CGIL e Fistel CISL di Network Contacts e le Segreterie Provinciali di Slc CGIL e Fistel CISL non hanno trovato un punto d’incontro. Per questo motivo, il presidente Caroli, avendo verbalizzato entrambe le posizioni ed i relativi interventi delle parti, avvierà una serie di colloqui separati con ciascuna delle sigle sindacali e con l’azienda, per verificare se gli avanzamenti ottenuti possano essere utili all’apertura di una nuova fase del confronto.

La proposta presentata al tavolo regionale dai sindacati prevede:

– in luogo della misura a contrasto delle malattie brevi, un nuovo accordo sul premio di produzione a contrasto dell’assenteismo;

– con l’intervento dei fondi regionali per la formazione il superamento della necessità di maturare i permessi Rol ed ex festività in maniera ridotta rispetto al CCNL;

– in luogo del trattamento dei festivi come giorni normali, la smonetizzazione delle festività che cadono di domenica compreso il 4 novembre;

– al posto del pagamento delle ore straordinarie come ore ordinarie, la creazione di una banca ore con il 50% delle ore non lavorate nei periodi di calo volumi da utilizzare come estensione oraria entro tre mesi, se non utilizzate invece si pagano come da CCNL;

– accolta la disponibilità dell’azienda ad un’uscita agevolata dei lavoratori che lo richiedessero e ad un welfare che si avvicini maggiormente alle esigenze dei più deboli;

– smartworking equilibrato e funzionale

– validità annuale dell’accordo anziché triennale.

«Ribadiamo, qualora ce ne fosse ancora bisogno – si legge nella nota diffusa dalle organizzazioni sindacali –  che non acconsentiamo alle deroghe contrattuali, perché riteniamo che solo difendendo il valore del nostro lavoro e la dignità del nostro salario possiamo difendere anche le nostre aziende dai continui ribassi e strozzature dei committenti, indotte da un sistema che abbiamo tutta la volontà di cambiare partendo proprio da questo confronto!»

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