CONVERSAZIONI DAL MARE PORTA A MOLFETTA LA TESTIMONIANZA DI VERA POLITKOVSKAJA

molfettaVeraPolitkovskayaConversazionidalMare
Molfetta. La figlia di Anna Politkovskaja, giornalista assassinata dal regime di Putin, parteciperà in collegamento video alla serata conclusiva
Shares

Cambio di programma per Conversazioni dal Mare, che porta a Molfetta la testimonianza di Vera Politkovskaja, figlia della giornalista Anna Politkovskaja, uccisa nel 2006 a Mosca dal regime di Putin.

Autrice con Sara Giudice del libro “Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja”, Vera Politkovskaja prenderà parte, domenica 2 luglio, all’incontro letterario che chiude la settima edizione di Conversazioni dal Mare con un collegamento video.  

Sul palco della kermesse ci sarà la giornalista e scrittrice Sara Giudice, al posto di Antonio Caprarica, che nelle scorse ore ha annunciato all’organizzazione l’annullamento della data.  Pubblicato da Rizzoli a febbraio scorso, il libro racconta la vita e le battaglie per la libertà di stampa combattute da Anna Politkovskaja, a sedici anni dalla sua brutale uccisione.

Giornalista di “Novaja Gazeta”, uno dei principali quotidiani dell’opposizione russa, Anna Politkovskaja ha raccontato fino alla sua morte la seconda guerra in Cecenia, la corruzione, i delitti e le omertà della Russia di Putin. Il 7 ottobre 2006, quando è stata freddata con un colpo di pistola sparato alla testa nell’ascensore del palazzo in cui viveva nel centro di Mosca, il suo volto è diventato il simbolo della libertà d’espressione.

Sua figlia Vera aveva ventisei anni e da quel giorno si è battuta insieme al fratello Il’ja per avere giustizia. Ha vissuto sulla sua pelle tutte le lentezze e le ambiguità della macchina della giustizia russa, le informazioni contraddittorie, le ipotesi più assurde. E soprattutto ha lottato per ricordare la lezione della madre: «Siate coraggiosi e chiamate sempre le cose con il loro nome, dittatori compresi».

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il cognome Politkovskaja è tornato a essere oggetto di minacce di morte al punto da doversi trasferire in una località segreta con la famiglia. Ha scritto questo libro perché sua figlia, la nipote che Anna non ha mai conosciuto, e il mondo intero possano ricordarsi sempre la storia unica di una donna che non ha mai nascosto il suo dissenso per la politica di Vladimir Putin e che non ha avuto paura di denunciare le violazioni dei diritti umani in Russia compiute da un ex ufficiale del Kgb diventato l’artefice di un minaccioso disegno imperiale.

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×