ASSOLUTI DI ATLETICA LEGGERA 2023, OSTACOLI: AYOMIDE FOLORUNSO MEDAGLIA D’ORO E RECORD ITALIANO

In foto con il Sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, e il Presidente regionale FIDAL, Giacomo Leone
Molfetta. Ayo Folorunso con 54.22 toglie dodici centesimi al record italiano siglato lo scorso anno ai Mondiali di Eugene
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È in dirittura d’arrivo la giornata finale dei Campionati Italiani Assoluti di Molfetta con 24 titoli italiani da assegnare. Nei 200 femminili 22.86 per Dalia Kaddari in batteria (vento +1.6). I campioni olimpici della staffetta Filippo Tortu e Fausto Desalu si qualificano per la finale dei 200: Tortu 20.67 (-0.4), Desalu 20.83 (-0.7), con Marco Ricci a 20.74 (-0.7).

RISULTATI e STARTLISTS  – FOTOGALLERY (Grana/FIDAL)

OSTACOLI – Un uragano, Ayo Folorunso. L’ostacolista delle Fiamme Oro divora le barriere di Molfetta e toglie dodici centesimi al record italiano siglato lo scorso anno ai Mondiali di Eugene. Un risultato non certo inatteso, considerate le premesse con cui si presentava in Puglia, ovvero il 54.44 di dieci giorni fa a Banska Bystrica. E se è vero che il mondo (e con Femke Bol anche l’Europa) corre veloce come un treno, è anche vero che l’emiliana allenata da Maurizio Pratizzoli può godersi un primato che la spedisce al terzo posto delle liste continentali della stagione. Per il secondo posto, altri due centesimi di miglioramento per Rebecca Sartori (Fiamme Oro, 55.05), terza Eleonora Marchiando (Carabinieri) con 55.35, quarta Linda Olivieri (Fiamme Oro, 56.61). Tra gli uomini detta legge Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946) con lo stagionale di 49.54, in una gara sostanzialmente senza storia: Michele Bertoldo (Atl. Vicentina) è secondo in linea con i suoi standard stagionali (50.08), Lorenzo Cesena (Atl. Piacenza) continua a macinare progressi ed è terzo portandosi a 50.80.

800 – Ottocento metri maschili che definire vibranti è poco: è una sfida magnifica tra Simone Barontini (Fiamme Azzurre), campione d’Italia con il personale di 1:44.50, cifra della sesta posizione nelle liste italiane alltime, Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) secondo in 1:45.04, e Francesco Pernici (FreeZone), freschezza e coraggio al limite dell’incoscienza, terzo con il personale di 1:45.23 a soli vent’anni, terzo U23 di sempre in Italia dopo Donato Sabia (1:43.88) e Andrea Longo (1:44.40). Proprio Pernici si lancia senza alcuna paura in testa alla gara, da front-runner navigato, azzardando un passaggio da 51.15 alla campana. È nel penultimo rettilineo che Barontini fa valere la maggiore esperienza e riesce a superare il giovane bresciano, che sarà ripreso anche da Tecuceanu. Al femminile, applausi per la condotta esemplare di Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), padrona degli 800 al termine di un confronto da brividi con Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) ed Elena Bellò (Fiamme Azzurre). È proprio Bellò a guidare le danze nel primo giro (passaggio di 59.88), con Coiro sempre in scia, pronta a colpire, e con Sabbatini in agguato. Sul rettilineo opposto, Gaia prova a infilare Eloisa per vie interne, trovando però la porta chiusa. L’azione decisiva, per Coiro, è all’uscita della curva, quando si libera di Bellò e si invola verso il terzo titolo all’aperto dopo Bressanone 2019 e Rieti 2022. I tempi: Coiro 2:00.43, Sabbatini 2:00.87, Bellò 2:01.22.

MULTIPLE – La notizia è che abbiamo due decatleti da ottomila punti. Assente Dario Dester (Carabinieri) fermo ai box per infortunio, la scena se la prende Lorenzo Naidon (Us Quercia), autore di un weekend da incorniciare, terzo italiano di sempre con 8090 dopo Dester (8218) e Beniamino Poserina (8169), quarto azzurro della storia a superare gli ottomila punti considerati anche gli 8056 di Paolo Casarsa. La seconda giornata, dopo un day 1 da 4162 punti, per il 24enne trentino riparte con il 14.15 (+0.4) nei 110hs e prosegue con il 38,85 del disco (primo Lorenzo Modugno con 41,24), con il super 5,20 nell’asta che gli permette di migliorare di venti centimetri il primato personale (PB anche per Modugno, 5,10) e con un altro limite spostato, nel giavellotto a 54,34. Nei 1500 conclusivi stringe i denti e completa le dieci fatiche in 4:35.76. Migliorati cinque primati personali su dieci gare: 10.69 (+1.5) nei 100, 7.45 (+2.0) nel lungo, 49.25 nei 400, e poi le già citate asta e giavellotto, fatturando un progresso complessivo di oltre trecento punti rispetto al 7753 del Multistars di aprile. Personali anche per Lorenzo Modugno (Polisportiva Triveneto Trieste, 7613) e Simon Zandarco (Lana Raika, 7162), rispettivamente secondo e terzo. Nell’eptathlon fa festa Scilla Benussi (Atl. Riviera del Brenta) con il PB di 5334 punti su Giulia Riccardi (Gs Trilacum, 5314) e Alice Lunardon (Atl. Riviera del Brenta, 5262). La giornata decisiva si apre con il 6,06 (+1.8) di Riccardi nel lungo, seguito dal 43,62 di Benussi nel giavellotto e dal 2:17.60 di Rebecca Gennari (N. Atl. Varese) negli 800 conclusivi. 

400 – In entrambe le finali dei 400 si presentano in quattro sulla stessa linea, o quasi, all’ingresso del rettilineo finale. Al maschile, Davide Re (Fiamme Gialle) tiene fede al ruolo di favorito della vigilia, dando fondo alle energie rimaste negli ultimi cinquanta metri e chiudendo con lo stagionale di 45.21. Il rivale più agguerrito è Lorenzo Benati, alla migliore gara della carriera, 45.39 per il 21enne delle Fiamme Azzurre. Nella lotta per la terza piazza prevale Edoardo Scotti (Carabinieri, 45.76) su Riccardo Meli (Fiamme Gialle, 46.10). Tra le donne, assente la campionessa uscente Alice Mangione (Esercito) che rinuncia alla finale per un fastidio al polpaccio, un solo centesimo separa la neo-tricolore Alessandra Bonora (Bracco Atletica) e Giancarla Trevisan (Bracco Atletica), protagoniste di un testa a testa avvincente negli ultimi quaranta-cinquanta metri, con Bonora (52.24) che resiste al rientro della compagna di squadra (52.25). Per il terzo posto, ne ha di più Anna Polinari (Carabinieri, 52.67) su Virginia Troiani (Cus Pro Patria Milano, 52.90).

1500 – Sviluppo simile nelle finali dirette dei 1500 metri. Tra le donne, la gara la fa Federica Del Buono (Carabinieri) fino al rettilineo conclusivo, ma lo spunto migliore è quello di Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli) che si aggiudica lo spalla a spalla risolto sul traguardo con il crono di 4:06.85 per la friulana che vive negli Stati Uniti. Del Buono 4:07.05, mai realmente in partita per la vittoria Ludovica Cavalli (Aeronautica) terza con 4:09.79. Al maschile, chi prova ad accendere una gara molto tattica è Mohad Abdikadar (Aeronautica, 3:47.58), intraprendente sulla campana, beffato però da Pietro Arese (Fiamme Gialle, 3:46.07) all’imbocco della retta finale e superato anche da Ossama Meslek (Atl. Vicentina, 3:47.20).

SALTI – Filippo Randazzo (Fiamme Gialle) si riprende lo scettro del salto in lungo con la misura di 7.,88(-0.5) al quarto ingresso in pedana: una prestazione che può ridare fiducia al finalista olimpico di Tokyo dopo un periodo opaco. Sul podio, con lui, anche Kareem Mersal (VV Management) secondo con 7,69 (+1.1) e Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia) terzo con 7,52 (-0.9).

LANCI – Il titolo del disco maschile si decide alle soglie dei sessanta metri: il più bravo è ancora Giovanni Faloci (Fiamme Gialle), 37 anni, primo con 59,81, davanti alla coppia di lanciatori del 2001 Enrico Saccomano (Atl. Malignani Libertas) e Carmelo Musci (Fiamme Gialle), separati soltanto da due centimetri, rispettivamente 56,21 e 56,19. Un’altra Musci, la diciottenne sorella Anna, sulla pedana di casa si laurea campionessa italiana del peso: un titolo fortemente voluto dalla pugliese di Bisceglie in maglia Alteratletica Locorotondo, e ottenuto con un lancio da 15,74, a pochi giorni dalla partenza per gli Europei U20 di Gerusalemme. All’ultimo lancio la avvicina ma non la supera Monia Cantarella (Atl. Arcs Cus Perugia) con 15,58 ed è terza Sara Verteramo (Battaglio Cus Torino) con 15,29.

 

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