POLITICHE CULTURALI, RINASCERE MOLFETTA: «TOTALE ASSENZA DI PROGRAMMAZIONE»

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Molfetta. Tutto ciò che manca alle politiche culturali secondo il movimento politico Rinascere Molfetta
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Nel pieno dell’estate, mentre va in scena “Molfetta Summer Edition 2023”, la rassegna degli eventi messa a punto dall’assessorato alla Cultura, guidato da Giacomo Rossiello, il movimento politico Rinascere Molfetta, rappresentato in consiglio comunale da Felice Spaccavento, diffonde una nota in cui critica aspramente le politiche culturali messe in campo dall’amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Minervini.

«Rimane un mistero come Molfetta, una città considerata a lungo punto di riferimento artistico e culturale dagli anni ’70 in poi, sia precipitata in questa condizione di irrilevanza e subalternità. Un costosissimo deserto, che in estate non viene abitato nemmeno dai molfettesi stessi, i quali ci tornano sostanzialmente solo per dormire.

Oltre 200 mila euro per concerti ed eventi senza filo conduttore, che, salvo rare eccezioni, non lasciano nulla alla città. Né sotto il profilo economico, né tantomeno sotto il profilo culturale. Le dinamiche sono quelle più banali: contratti con agenzie (che fanno capo ad un unico interlocutore) le quali propongono una serie di artisti di grande richiamo, che si avvicendano tra concerti ben remunerati (quasi tutti a pagamento, da Gigi D’Alessio a Rocco Hunt) e barzellette (quelle gratuite, vedi Mudù Tour). A questo cartellone di “grandi eventi” si aggiungono gli “eventi minori”.

Oltre alle iniziative accordate direttamente con l’amministrazione, infatti, abbiamo il capolavoro della cultura targata Rossiello-Minervini: 90 mila euro assegnati a pioggia da una commissione di non addetti ai lavori. Pregevoli e scrupolosi commissari, privi di qualsiasi competenza in ambito artistico, che decidono a chi affidare i soldi pubblici.

Il bando degli “eventi minori”, infatti, è stato pubblicato a metà giugno, ovvero ad estate inoltrata, mentre artisti e professionisti di tutto l’emisfero avevano già chiuso i programmi ad aprile, se non prima. Dulcis in fundo, i risultati del bando sono stati pubblicati a metà luglio. Chissà, magari a ferragosto salterà fuori qualche altro fuoriprogramma.

Ma il malcontento e l’amarezza, che ogni serio operatore della cultura avrà provato, vengono poi sedati dai contributi garantiti un po’ per ciascuno. E così, come ogni anno, la totale assenza di programmazione, il pressappochismo amministrativo e la frustrazione nel sapere che Molfetta potrebbe offrire molto di più vengono rapidamente dimenticati. Gli operatori del territorio sanno che qui funziona così e si adoperano di conseguenza. Si abbassano ambizioni e qualità e si tira avanti.

Agli operatori culturali – di qualsiasi genere e di qualsiasi pensiero – chiediamo solo una cosa: di pretendere una gestione dignitosa della cultura. Perché questo accada non è più tollerabile l’assenza di personale competente negli uffici comunali. Anche a Molfetta ci si attrezzi per strutturare un ufficio in grado di intercettare fondi e finanziamenti, da un lato, e di valutare e organizzare le esigenze e le opportunità della cultura dall’altro.

Rinascere tornerà ad affrontare questi temi. Nel frattempo è bene ricordare che le politiche culturali di un comune non si esauriscono in un cartellone estivo, ma si sviluppano mettendo in rete le arti, le professioni, la storia e i beni architettonici e paesaggistici del territorio. Farne un sistema riconoscibile, non solo un elenco».

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