ASSESTAMENTO DI BILANCIO, DOMENICO GAGLIARDI: «NON COLMATE ALCUNE GRAVI LACUNE»

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Molfetta. In una nota stampa, il consigliere Gagliardi commenta l’esito dell’ultima assise e spiega perché ha votato contro l’assestamento di bilancio
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A margine del consiglio comunale che ha approvato, tra le altre cose, l’assestamento di bilancio, Domenico Gagliardi di Molfetta Libera (Area Pubblica – Sinistra Italiana) spiega i motivi per cui ha espresso voto contrario.

«Molfetta Libera ha votato in modo contrario insieme ai compagni di opposizione – spiega il consigliere Gagliardiper le ragioni già esposte in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione.  Le variazioni in aumento e diminuzione, infatti, non hanno certo colmato le lacune di un bilancio con gravi mancanze in termini culturali, turistici, sociali, di sicurezza, di programmazione e reale partecipazione»

Durante la discussione il consigliere Gagliardi è intervenuto per segnalare il malfunzionamento di alcuni semafori della città. «È stato evidenziato l’ormai cronico malfunzionamento di una serie di semafori. Alcuni di questi si trovano in zone nevralgiche e sono posti in intersezioni pericolosissime, come quello ad altezza Prima Cala o a quello tra via Baccarini e via Tenente Fiorino, giusto per fare due esempi. Prima che si verifichino tragedie è necessario porre rimedio a questo serissimo problema ormai divenuto di assoluta priorità per la sicurezza dei cittadini». 

Il consigliere Gagliardi infine si sofferma sull’approvazione unanime della mozione per l’istituzione di una nuova commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro Moby Prince, svoltasi alla presenza dei parenti delle quattro vittime molfettesi che nell’aprile del 1991 persero la vita assieme ad altre 136 persone a bordo.

«È stato emozionante, ma lancinante – il commento del consigliere Gagliardiripercorrere le tappe di una vicenda che rappresenta una ferita mai rimarginata per la comunità molfettese. È solo grazie alla tenacia dei parenti delle vittime se su questa vicenda si continua a ricercare incessantemente la verità nonostante le tante sofferenze di questi 32 anni. Una ricerca che rappresenta un profondo dovere morale nei confronti dei nostri concittadini che hanno perso la vita in quella immane tragedia. Auspico l’organizzazione di una serie di eventi pubblici che coinvolgano anche i giovani per far comprendere anche alle nuove generazioni la portata di quella ferita che appartiene alla memoria collettiva della città».

 

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