VIOLENZA PSICOLOGICA E DIPENDENZA AFFETTIVA, IL REGNO MAGICO OSPITA LA CONFERENZA “CERCHIO DI PAROLA”

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Molfetta. La conferenza su come difendersi e superare in maniera definitiva la dipendenza affettiva si terrà domenica 27 agosto a cura di Viana Ayroldi
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Si sente sempre più spesso parlare di dipendenza affettiva, una condizione di subalternità a cui si sottopone il partner più debole di una relazione disfunzionale. Delle cause che portano alla dipendenza affettiva e di come sia possibile superare questa avvilente condizione, si parlerà domenica 27 agosto presso il Parco Bioenergetico “Il Regno Magico”, che dalle ore 19 alle ore 21 ospiterà una conferenza presieduta dalla Professional Counselor Viana Ayroldi.

Se nella relazione di coppia ci si sente sfruttati emotivamente, sottoposti a un continuo squilibrio di potere, continuamente subordinati al giudizio svalutante dell’altro e quindi pervasi da un senso di inadeguatezza e sensi di colpa, costretti a fare di tutto per soddisfare le aspettative del partner, peraltro mai pienamente contento, significa che si è incastrati in una relazione disfunzionale, che a lungo andare intossica l’esistenza di chi subisce.

A ciò si aggiunge il disagio generalizzato, l’ansia, la rabbia immotivata e la paura, che scaturiscono da una comunicazione ambigua, dalla messa in discussione delle proprie percezioni e del proprio punto di vista. Il risultato si traduce in uno stato di confusione e insicurezza che rendono una persona sempre più manipolabile e quindi dipendente dal proprio partner.

«La vittima di manipolazione – spiega Viana Ayroldimolto spesso non si accorge di esserlo. Prima di rendersene conto si addentra nella relazione disfunzionale come nei cunicoli sempre più stretti di un labirinto da cui, quando arriva la presa d’atto, è difficilissimo uscirne, in alcuni casi impossibile.

Se durante il tempo sono sopraggiunti anche i figli, il risultato può essere ulteriormente disastroso.

Per questo è importantissimo imparare a riconoscere la manipolazione e la propria attitudine a sottoporsi, prima di arrivare alle estreme conseguenze della segregazione, della sottrazione dei figli, finanche della perdita della vita nei casi estremi. È anche vero che chi è manipolato nega. Nega perché confonde. Prende per amore ciò che è difficoltà a sottrarsi, per dedizione all’altro l’incapacità di amare se stesso. Pensa l’altro insostituibile, prendendo la propria impossibilità a reagire come qualcosa di irreversibile, immutabile.

Ma quando anche solo un bagliore di fiducia permette all’informazione di trapelare, scopre che non è solo.

Esistono altre persone che subiscono esattamente la sua stessa ipnosi in un gioco perverso fatto di tecniche in serie, tanto uguali da rompere l’illusione che quella forma di sopruso, violenza e abuso possa essere confusa per amore. Allora legge, approfondisce, si confronta e sente che insieme diventa probabile uscire dal labirinto. Però bisogna fare il primo passo, uscire allo scoperto, avere coraggio e tanta onestà verso se stessi, oltre che una buona dose di amore».

Per ulteriori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook dedicata all’evento, a cui si partecipa su prenotazione, da comunicare ai seguenti recapiti: 339 641 14 24 e 389 538 91 10.

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