SOLD OUT PER ANTIGONE, IL PRIMO SPETTACOLO CHE HA DATO IL VIA ALLA RASSEGNA SOTTO IL CIELO DEI MITI

Con la messa in scena dello spettacolo “Antigone – Monologo per donna sola” ha avuto inizio ieri mercoledì 23 agosto la rassegna “Sotto il cielo dei miti -Teatro tra archeologia e contemporaneo” a cura dell’associazione culturale Teatrermitage.

“Antigone – Monologo per donna sola”, della compagnia torinese Anomalia Teatro, è  il primo dei tre spettacoli in programma presso il Chiostro della Fabbrica di San Domenico. E ieri sera sotto un bel cielo di fine agosto, il pubblico ha potuto vedere e sperimentare la visione di un Antigone fuori dal comune.

Un’Antigone che con l’arma dell’ironia ha ammaliato gli spettatori trascinandoli pian piano nella narrazione del suo dramma, della triste storia della sua famiglia; di suo padre Edipo, di sua madre Giocasta e dei suoi amati e sfortunati fratelli, Eteocle e Polinice che si danno la morte a vicenda. Ed è proprio per voler seppellire suo fratello Polinice, dichiarato traditore di Tebe da Creonte, che Antigone viene condannata a vivere in una caverna per il resto dei suoi giorni.

In scena a interpretare con un linguaggio contemporaneo l’eroina sofoclea Debora Benincasa, magnetica attrice. La Benincasa rompe subito la quarta parete dialogando con il pubblico a cui chiede opinioni, a cui si rivolge continuamente durante la pièce.

L’Antigone indossata dalla Benincasa è una ragazza di oggi, dei nostri tempi. Anche il linguaggio lo è, come anche i riferimenti a film hollywoodiani, Rambo, Forrest Gump, Kill Bill che strappano sorrisi agli astanti.

Con la sua moderna Antigone, la Benincasa avvicina alla gente comune un grande e potente personaggio dell’opera di Sofocle. Un personaggio in cui ogni donna, ogni uomo che disobbedisce alle leggi della “polis” per far valere quelle del cuore, quelle umane, si può riconoscere.

Vincitore del Premio Mauro Rostagno per la migliore drammaturgia Antigone – monologo per donna sola sorprende e si fa abbracciare dal pubblico proprio per la semplicità con cui riesce a comunicare la tragedia dell’essere individui in una società che categorizza, spersonalizza e giudica chi riesce a conservare la sua unicità, a chi riesce a preservare i propri valori e le proprie idee.

«Io sono Antigone, sono l’eroe bambina, e vi vorrei raccontare di eroi vincenti, dritti sulle loro navi, ma non ne conosco».

Il secondo appuntamento, presso la Fabbrica San Domenico è in programma domani venerdì 25 agosto. In scena “Clitennestra. I morsi della rabbia”