GLI STUDENTI DEI LICEI EINSTEIN – DA VINCI INAUGURANO L’ANNO SCOLASTICO CON UNA SERATA A TEATRO

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Molfetta. Ieri sera presso l'Anfiteatro di Ponente i professori del Liceo Scientifico e Classico hanno accolto i nuovi studenti con una festa della cultura
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C’è un luogo più appropriato, oseremmo dire più bello di un teatro per dare avvio all’anno scolastico? È qui, presso l’Anfiteatro di Ponente, che la prof.ssa Giuseppina Bassi, dirigente scolastica dei Licei Einstein – Da Vinci, con i professori dello storico istituto, che comprende il Liceo Classico e il Liceo Scientifico, ha voluto conoscere alunni e genitori del primo anno.

Una festa della Cultura, della condivisione, dell’amicizia, per comunicare in modo pregnante la vision di una scuola che crede fermamente nell’idea della centralità dello studente. Sulle note de “La vie en rose”, magistralmente eseguita all’ingresso dall’ensemble di Istituto.

La manifestazione, condotta dalla prof.ssa Rosa de Pinto, ha avuto inizio con i saluti del presidente del consiglio comunale Robert Amato – ex alunno del Classico – e della assessora con delega alla Scuola Anna Capurso.

Poi un dialogo di Domenico Starnone, recitato dagli stessi ragazzi, che contrappone la scuola alla scuola reale; l’immancabile e prezioso viatico di don Tonino Bello agli studenti, interpretato a sorpresa dai docenti decani dell’Istituto, i proff. Emilia de Ceglia, Anna Pacifico e Damiano de Virgilio.

Infine la voce ai più piccoli, chiamati sul proscenio, che hanno ricevuto dagli studenti dell’ultimo anno dei biglietti augurali e dei simpatici consigli su come cavarsela al meglio nei prossimi anni. Tocca infine alla Bottega degli Apocrifi, duo composto da Giuseppe Ciciriello e Pietro Santoro, che hanno raccontato, con le parole e con la musica, la storia di Enea, eroe venuto da lontano.

Una scelta non casuale da parte della dirigente e dello staff dei docenti che hanno curato l’iniziativa, mirata a rimarcare l’idea della contemporaneità dei classici, che ci parlano di affetti famigliari autentici, di guerre che non vedono vincitori, di popoli costretti a lasciare la propria terra tra atroci sofferenze.

Ma quella di Enea è anche una storia di speranza, di accoglienza, di rinascita: un lieto fine che induce ad aver fiducia nel futuro. Al termine dell’apprezzatissima performance, a cura di Vito D’Ingeo del Teatrermitage, tutti a casa, che domani la sveglia suona presto: tutti un po’ più ricchi, felici di intraprendere un viaggio che promette bene, davvero bene.

 

 

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