PIANO SOCIALE DI ZONA, MOLFETTA LIBERA SOLLEVA CRITICITÀ E AVANZA PROPOSTE

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Molfetta. Il coordinamento di Molfetta Libera propone, tra le altre cose, l’attivazione di una task force per l’inclusione degli ex detenuti
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Il Consiglio comunale lo scorso mercoledì 27 settembre ha approvato il V Piano Sociale di Zona 2022-2024 inerente l’ambito Molfetta  – Giovinazzo. In merito alle politiche annoverate nel documento programmatico, il coordinamento di Molfetta Libera esprime le proprie perplessità, avanzate in aula dal consigliere Domenico Gagliardi, sulla scorta delle quali propone aggiustamenti al Piano

Nel corso della seduta Gagliardi ha parlato di assenza di una programmazione organica, poca previsione e molta casualità nella scelta delle misure contro la povertà; scarso coinvolgimento di associazioni, sindacati, enti del terzo settore; carenza di politiche mirate alla gestione delle problematiche adolescenziali.

Molti studi clinici dimostrano che i soggetti di età compresa tra i 13 e i 18 anni sono a maggior rischio di devianza e tra queste il sempre più diffuso e allarmante fenomeno delle baby gang presenti in città; inesistenza di un piano per risolvere o perlomeno arginare la sempre più complessa emergenza abitativa; esclusione di progetti, borse lavoro dedicate a pazienti psichiatrici; mancato riferimento a progettualità tese alla integrazione della popolazione immigrata; assenza di politiche educative, di formazione e contrasto all’omotransfobia.

A fronte delle criticità sollevate, Molfetta Libera propone di: «Intercettare il più possibile i potenziali cittadini che potrebbero usufruire di ADI – Assistenza Domiciliare Integrata e SAD – Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale e soprattutto monitorare in modo puntuale e sistematico i bisogni nonché pubblicizzare al massimo questi due importanti servizi tra i potenziali fruitori di questi servizi di enorme pregio e rilevanza; avviare di un servizio di educativa di strada per avvicinare direttamente dalla strada i potenziali ragazzi a rischio attraverso un coinvolgimento che passa attraverso operatori esperti nel settore della integrazione; dare vita ad una Task force per l’inclusione degli ex detenuti attraverso progetti che ne stimolino una reale rieducazione e una fattiva reintegrazione in comunità attraverso il lavoro e l’impegno per la società; aumentare dei compensi orari da corrispondere agli operatori del servizio civico».

 

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