LIBRERIA IL GHIGNO, FIRMA COPIE DOMANI CON DIEGO CAJELLI E ANDREA SCOPETTA
Molfetta. L’appuntamento è per domani domenica 30 giugno presso la sede della libreria a partire dalle ore 11.30
È stata una partita combattuta alla pari, quasi la fotocopia di quella vista quattro mesi fa sullo stesso terreno di gioco. Una partita che lascia, ancora una volta, l’amaro in bocca alle ragazze allenate da Vincenzo Petruzella, beffate sullo scadere da una deviazione su un calcio di punizione calciato da Basilotta. Finisce 2-1 in favore del Catania il match, valido per la quarta giornata di campionato di Serie C Girone C, disputato dalla Molfetta Calcio contro le etnee in terra sicula.
Il “Nesima” di Catania diventa, così, un campo tabù per le biancorosse che vedono sfumare sul finale la possibilità di portare punti a casa. Le note positive, tuttavia, sono due: il ritorno al gol di Flavia Petruzzella e la qualità del gioco che non ha fatto registrare peggioramenti rispetto alla partita disputata contro il Lecce.
Le molfettesi, orfane del proprio capitano Angela di Grumo, disposte in campo molto bene dal mister Petruzzella, ingabbiano le catanesi, bloccandole nella zona centrale del campo. La prima occasione da rete è di marca siciliana e arriva su calcio di punizione bloccato facilmente da Sforza. La risposta della Molfetta Calcio Femminile non si fa attendere: è in più occasioni Flavia Petruzzella ad andare vicinissima al vantaggio con l’estremo difensore siciliano ben piazzato che nega alla matricola biancorossa di esultare.
Nella ripresa arriva, dopo appena cinque minuti, il vantaggio biancorosso proprio con Petruzzella brava a ribadire in rete la ribattuta del portiere del Catania, Trentadue, dopo un tiro di Carlucci. Il tutto dopo un’azione ben avviata da Francesca Fiore.
Il Molfetta difende il vantaggio arginando gli attacchi della squadra rosso-blu che, tuttavia, ci crede e alla mezz’ora di gioco trova il pareggio con Vitale. Il Molfetta gioca, difende e attacca mettendo alle corde la capolista. Quando il punto sembrava ormai in cassaforte arriva la beffa. Il calcio di punizione calciato dal limite dell’area di rigore viziata da una ininfluente deviazione della barriera.
Una doccia gelata per la Molfetta Calcio Femminile che non ha più il tempo di reagire e rispondere alla capolista Catania. Come sottolineato, è una vittoria che lascia l’amaro in bocca ma che non discosta l’ambiente dagli obiettivi stagionali.
È quanto ribadito nel post partita da Alessia Cantatore. «È stata una partita molto dura fisicamente e noi abbiamo dato il massimo – ha commentato il terzino biancorosso che ha vestito la fascia di capitano in assenza di di Grumo – siamo andati in vantaggio, abbiamo provato a portare a casa dei punti, ma alla fine non ci siamo riusciti. Sicuramente la fortuna non è stata dalla nostra parte. Ovviamente è inutile recriminare, siamo giù pronte per ripartire».
Nel dopo partita spazio anche alle dichiarazioni di Gaia Alfonso subentrata nella seconda frazione di gara. «È una partita che abbiamo disputato contro la capolista dimostrando, con il gioco espresso, che non siamo inferiori a nessuno – ha affermato – Il nostro percorso di crescita non è affatto intaccato da questa sconfitta. Peccato nel primo tempo dove potevamo sfruttare di più le occasioni da rete che abbiamo avuto. I
A beffarci è stato ancora una volta un calcio piazzato». Infine, la consueta analisi del match è affidata alle parole del mister Vincenzo Petruzzella. «Qualcuno forse non ha compreso il fatto di essere venuti a giocare in casa della capolista – ha sottolineato – una partita affrontata con il senso del sacrificio, riuscendo addirittura ad andare in vantaggio. Forse sul finale non siamo stati bravi a contenere i loro attacchi e il Catania ha meritato di vincere. In settimana continueremo a lavorare sulla tenuta atletica delle ragazze per sopperire ad alcune mancanze che si sono viste quest’oggi». Domenica 8 ottobre si torna a giocare al “Paolo Poli” di Molfetta contro il Montespaccato. Calcio di inizio ore 15.30.
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