MOLFETTA SU FACEBOOK DIVENTA “MALFATTA” E IL SINDACO QUERELA GLI AUTORI DELLA PAGINA

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Molfetta. La giunta comunale ha dato mandato al sindaco di procedere contro una pagina di satira, già oscurata dagli amministratori del social network
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Diritto di satira o diffamazione? Saranno i giudici a dirlo, fatto sta che la pagina Facebook “Comune di Malfatta” non è più disponibile perché sospesa dagli amministratori del più famoso social network al mondo.

Seguita da poco più di 1400 utenti, la pagina riportava in maniera ironica e pungente alcune delle peculiarità più tristemente rappresentative della città di Molfetta, trasformata appunto in “Malfatta”.

I fuochi d’artificio illegali esplosi a mezzanotte; il biblico iter per la realizzazione del porto commerciale di cui si continua ad attendere la fine; l’auspicata riqualificazione del quartiere Madonna dei Martiri, che stenta a compiersi e a coinvolgere la popolazione residente.

Questi sono solo alcuni esempi degli argomenti trattati dai gestori della pagina, che hanno urtato la suscettibilità del sindaco Tommaso Minervini e dell’amministrazione da lui guidata, tanto da decidere di  intraprendere un’azione legale.

Con la delibera di giunta approvata lo scorso 27 settembre, non solo l’amministrazione dà mandato al sindaco di sporgere denuncia-querela con richiesta di risarcimento dei danni, ma anche di segnalare a Facebook la pagina, affinché ne fossero eliminati i contenuti.

«Una città smart non può essere influenzata dall’intelligenza artificiale: ecco quindi la giunta di Tommy il Positivo in versione iper realistica. Per renderla più naturale possibile, l’abbiamo immaginata nella Sicilia degli anni ’70, quella del Padrino. Volete dar loro un nome? Scrivete nei commenti. Corrado de Martiri – il Don Vito Corleone di Malfatta».

E ancora: «Dopo anni di ricerca e di soldi spesi a vuoto, immaginate il quartiere Mary de Martiri è così: le macchine spariranno dopo essere state bruciate tutte, gli spacci saranno sempre gestiti da M4dn3lla e il porto non sarà concluso, con le navi da crociera che raggiungeranno terra e diventeranno dei Tranformers. Non serve avere visori vr per guardarla. Bastano solo dei rendering de wwerda e tanta ma tanta corruzione».

Questi sono solo due dei diversi contenuti pubblicati sulla Pagina e riportati nel testo della delibera di giunta, un atto istituzionale che ha di fatto stroncato sul nascere l’iniziativa satirica nata su Facebook.

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