CRIMINALITÀ E USURA, LO STATO DELL’ARTE DESCRITTO DAL PRESIDENTE DELLA FAI ANTIRACKET RENATO DE SCISCIOLO

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Molfetta. Furti nelle campagne, olivi sfregiati, cavallo di ritorno: i metodi estorsivi della criminalità organizzata a Molfetta e dintorni
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L’ombra della criminalità organizzata incombe su Bari e provincia. Stando ai dati pubblicati nei giorni scorsi dal Sole 24Ore, il nostro territorio si piazza, su 106 province, al 29esimo posto della classifica generale redatta ogni anno dalla principale testata economica italiana, in collaborazione con il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno.

Nel 2022 in tutto il territorio provinciale sono state raccolte 44.416 denunce sporte a vario titolo, 3.631,4 ogni 100mila abitanti. Nonostante il lieve calo (nel 2021 Bari e provincia si collocavano al 27esimo posto), la classifica realizzata dal Sole 24Ore offre una fotografia impietosa, che colloca Bari e provincia al 5° posto per furti d’auto, al 9° per mafia e contrabbando, al 15esimo per usura, al 18esimo per reati legati alla produzione o al traffico di stupefacenti.

Si concentra su estorsioni e usura, concentrandosi su Molfetta e immediati dintorni, il presidente regionale della FAI – Federazione Antiracket Italiana, Renato De Scisciolo, che ha sede in città in Piazza Vittorio Emanuele.

«La situazione a Molfetta non è preoccupante come per alcuni centri limitrofi, ma non è nemmeno delle più rosee. Operano sul territorio organizzazioni criminali baresi, su tutte quella dei Capriati, degli Strisciuglio, che hanno ricominciato a chiedere il pizzo. Negli ultimi tempi non abbiamo avuto segnalazioni, né tantomeno ci sono state denunce, ma questo purtroppo rappresenta un dato allarmante. Le vittime non denunciano, ci contattano per avere informazioni, ma alla fine, a causa della forte omertà rilevabile, non viene messa in moto la macchina della giustizia».

Come operano i clan in riferimento a estorsione e usura?

«I fenomeni estorsivi in questo territorio sono legati al cavallo di ritorno, riferibile soprattutto ai furti di auto e mezzi agricoli. In questo periodo, con la nuova campagna olearia alle porte – spiega il presidente De Scisciolo – interi oliveti vengono brutalmente sfregiati per intimorire i proprietari e costringerli a pagare per “beneficiare” del servizio di controllo della criminalità organizzata. Chi non paga è vittima di furti di mezzi agricoli e di scempi come quelli che si stanno verificando ancora una volta soprattutto nelle campagne tra Bitonto e Terlizzi. Le associazioni di categoria hanno allora il compito di far capire agli agricoltori quanto sia importante denunciare, anche in maniera collettiva».

Come superare la paura della ritorsione quando si valuta di sporgere denuncia?

«Da tanti anni mi occupo di estorsione e usura – continua Renato De Sciscioloe non è mai accaduto che un imprenditore che denuncia sia stato poi riavvicinato dal suo aguzzino. La spiegazione è semplice, anche se non immediata: chi viene denunciato in qualche modo “protegge” ugualmente il denunciante, perché se gli accade qualcosa di spiacevole le forze dell’ordine, la magistratura penseranno che il responsabile sia appunto la persona denunciata. Oggi come ieri vince però la paura, che genera omertà. I clan non mettono più le bombe, ma minacciano di fare del male a parenti e persone care e puntualmente le persone avvicinate dai clan cadono nella loro rete. Chi paga il pizzo è però a tutti gli effetti complice della criminalità e questa è un’abitudine che va assolutamente estirpata».

Quali sarebbero le soluzioni da perseguire?

«Le istituzioni, gli enti locali hanno il dovere di costituirsi parte civile in ogni procedimento – conclude De Sciscioloin più dovrebbero stabilire in maniera congiunta, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, di garantire alle vittime un’importante agevolazione sul pagamento dei tributi comunali, una soluzione adottata in provincia di BAT che sta dando pian piano i suoi buoni risultati. Su Molfetta l’amministrazione comunale ha sempre collaborato in maniera fattiva con la nostra realtà, la situazione non è ai livelli di Foggia e provincia, ma non possiamo parlare nemmeno di un’isola felice. Ripeto, non essendoci denunce non è possibile tracciare un quadro definito della situazione, perciò è necessario, dato soprattutto l’aumento di furti di auto e mezzi agricoli negli ultimi tempi, collaborare con la magistratura. E ricordo infine che anche i cittadini non direttamente interessati possono denunciare o segnalare crimini e reati».

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