INFARTO SUL CAMPO DI CALCETTO, IL MOLFETTESE ANDREA FIORE SALVA UN GIOVANE: «ESSENZIALE IL CORSO DI RIANIMAZIONE FREQUENTATO IN CASERMA»

molfettaandreafiore
Molfetta. La testimonianza di Andrea Fiore alla Camera dei Deputati, durante l’evento dedicato alla Giornata mondiale per la Rianimazione Cardiopolmonare
Shares

La prontezza e l’abilità di Andrea Fiore, appuntato dei Carabinieri in servizio a Roma, nato a Molfetta 37 anni fa, hanno salvato la vita a un giovane colto da arresto cardiaco mentre giocava a calcetto. L’episodio è accaduto a marzo scorso nella Capitale ed è stato condiviso da Fiore alla Camera dei Deputati nel pomeriggio di ieri, mercoledì 18 ottobre, durante l’evento organizzato in occasione della Giornata mondiale per la Rianimazione Cardiopolmonare.

Invitato a riportare la sua testimonianza, Andrea Fiore ha raccontato di aver frequentato il corso obbligatorio di rianimazione in Caserma e che, dopo circa un mese, mentre era in servizio, viene chiamato a prestare soccorso utilizzando un defibrillatore.

«Nel raccontarvi il buon esito dell’intervento di soccorso a un soggetto colpito da arresto cardiaco – ha raccontato Andrea Fiorereso possibile grazie alla frequentazione del Corso base BLSD presso il nostro Comando, porto la mia testimonianza a dimostrazione di quanto sia importante la formazione al primo soccorso e alla rianimazione cardiopolmonare anche degli appartenenti alle forze di polizia.

A marzo scorso, durante un servizio di pattuglia nel Quartiere San Giovanni, dove presto servizio, vengo fermato con il mio collega da un ragazzo proveniente da un vicino campo sportivo. Il ragazzo ci riferiva che un suo compagno, durante la partita di calcetto, si era accasciato improvvisamente a terra privo di sensi. L’ambulanza allertata tardava ad arrivare, perciò un operatore del 118 impartiva a distanza indicazioni sull’uso del defibrillatore. Ho preso il telefono e ho seguito le indicazioni del sanitario. Dopo la prima scarica  del defibrillatore ho praticato sul ragazzo il massaggio cardiaco con le trenta compressioni, esattamente come avevo appreso durante il corso, coordinandomi con un altro soccorritore presente, intento a seguire la ventilazione.

Appena finalmente il ragazzo ha ripreso a respirare, l’ho collocato in posizione laterale di sicurezza, in attesa dell’intervento del personale sanitario. Successivamente ci recavamo presso il Pronto Soccorso dove il ragazzo era stato trasferito, per poi apprendere che il ragazzo era salvo e non più in pericolo di vita. Questa storia a lieto fine  – conclude Andrea Fiore  dimostra quanto sia importante formare le forze di polizia che, grazie alla presenza capillare sul territorio e all’attitudine ad intervenire in situazioni critiche, possono contribuire a salvare vite umane».

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×