VINICIO CAPOSSELA FERMA IL TEMPO AL PETRUZZELLI CON LE SUE CANZONI URGENTI, A SORPRESA SUL PALCO SALE GIOVANNANGELO DE GENNARO

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Molfetta. Al fianco di Capossela dal 2015, il musicista molfettese ha suonato l'ottavino in Zampanò, brano che Capossela ha dedicato al Maestro Nino Rota
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Un tempo sospeso, fatto per sognare. La bellezza che ci lasciamo alle spalle e quella cui possiamo aspirare suonando semplicemente “Con i tasti che ci abbiamo”. Ha fatto tappa a Bari nella serata di ieri, lunedì 23 ottobre, il nuovo tour di Vinicio Capossela, capace di fermare il tempo al teatro Petruzzelli con le sue “Tredici canzoni urgenti”, scritte tra febbraio e giugno del 2022 come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo.

L’invito per chi assiste al concerto, è quello di addormentarsi e abbandonarsi al sogno, sia intimo che condiviso, a cuore urgentemente aperto, sezionato, spogliato di maschere e infingimenti, che accoglie e perdona la propria finitezza e quella altrui. Per migliorarsi, per riuscire a guardare al di là di un mondo reso orribile e incomprensibile dalla guerra, dal terrorismo, dalla crisi economica, dalla xenofobia, dall’individualismo insensato e da tutte le paure infondate per cui si finisce per diventare ora vittime, ora carnefici.

Distesi “Sul divano occidentale” si ha una prospettiva preconfezionata del mondo, una visione condizionata dalla Tv e dai mezzi d’informazione, dall’algoritmo attento a propinare ciò che più conviene acquistare e consumare, magari una cena a domicilio oppure in un “All you can eat”. Le tredici canzoni urgenti vengono inanellate una dopo l’altra su un filo di ricordi e suggestioni, di gratitudine e di speranza.

A questa trama di vita pulsante si aggiungono i brani che hanno segnato la carriera di Vinicio Capossela, tra cui “Camera a Sud”, “Maraja”, “L’uomo vivo” e “Zampanò”, che il cantautore di origini irpine scrisse ispirandosi a “La Strada” di Fellini e alla musica del Maestro Nino Rota, a cui il brano è stato dedicato. Durante l’esecuzione di “Zampanò” sul palco del Petruzzelli è salito a sorpresa il musicista molfettese Giovannangelo de Gennaro, che accompagna Vinicio Capossela con i suoi strumenti antichi dal 2015. Per l’occasione ha suonato il suo ottavino, flauto traverso che omaggia la tradizione handistica e quindi l’estro del Maestro Nino Rota. Il polistrumentista viandante, ideatore del Festival Viator e direttore artistico del rinnovato Sovereto Festival, ha conquistato Capossela con la sua musica e la sua spiritualità, che culmina nel cammino, nel viaggio in solitaria verso il centro della propria essenza. 

«“Frater Giovannangelo ci sei stasera?“. Con Vinicio – spiega de Gennaroci chiamiamo fraternamente con questo appellativo che sa di antico. Come si può non essere presenti al suo far musica urgente? Abbracci e sorrisi iniziano a vestire il nostro aspetto. E la gioia ci torna facile perché ogni volta che incontro l’amico musico Vinicio è un grande dono inaspettato, sempre. Ecco che l’amicizia ancor prima di trasformarsi in lavoro è necessaria, urgente come le sue canzoni urgenti e necessarie per far cantare il cuore prima che la bocca».

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