IGIENE URBANA E GESTIONE RIFIUTI, ALBERTO D’AMATO (PD): «SERVIZIO ASM NON PIÙ SUFFICIENTE»

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Molfetta. Nel suo primo intervento in Consiglio comunale, Alberto D’Amato ha elencato criticità e disservizi della società municipalizzata
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«Molfetta è l’unica città dell’ARO BARI/1, cui appartengono anche i comuni di Bitonto, Corato, Ruvo e Terlizzi, a non aver affidato alla SANB la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonostante il nostro comune abbia aderito sin dal 2014 a questa società». Si apre così il primo intervento in Consiglio comunale del democratico Alberto D’Amato, che ha trovato posto tra i banchi dell’opposizione, al fianco della consigliera Gabriella Azzollini, a seguito dell’ordinanza emessa dal Tar Puglia dopo il riconteggio dei voti delle amministrative.  

«Come noto – continua la nota del segretario cittadino del PD e consigliere comunale Alberto D’Amatoil Codice dell’Ambiente e la normativa regionale prevedono che il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti avvenga in una dimensione d’ambito e non a livello di singoli comuni, questo al fine di generare economie di scala, razionalizzare i servizi, renderli più efficaci e più efficienti. Il servizio, quindi, va gestito in forma collettiva ma Molfetta è da anni inadempiente. Fa parte dell’ARO Bari 1, ha costituito la SANB insieme agli altri Comuni dell’Ambito, paga le spese di gestione di questa società, ma continua a gestire il servizio autonomamente mediante l’ASM, perpetrando in una condizione di violazione di legge, che ormai si trascina da anni. E anche quest’anno in sede di discussione sullo stato di attuazione del programma di razionalizzazione delle partecipate, l’amministrazione comunale ha buttato la palla in tribuna, prendendo tempo senza concludere nulla. Molfetta ha una quota nella SANB pari al 27,8 % e, ai fini del contenimento dei costi, dovrebbe per legge ‘aggregare società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate’, quindi dovrebbe aggregare l’ASM alla SANB, tutelando chiaramente i lavoratori ASM che continuerebbero a svolgere il servizio venendo assorbiti nella SANB stessa.

Ma ogni anno c’è una scusa nuova o diversa: prima vi era il problema della stima del valore degli impianti di proprietà del Comune da conferire nella società. Ora il problema è la redazione dei patti parasociali. E si continua a perdere tempo.

La verità è che manca la volontà politica di questa amministrazione di completare questo processo e questo percorso, perché avere la società partecipata in casa fa comodo, per tanti motivi. Innanzitutto, per avere poltrone da distribuire ad amici e sostenitori. E infatti una delle prime cose che ha fatto questa amministrazione, nel suo primo mandato, è stata proprio quella di passare dall’amministratore unico dell’ASM al consiglio di amministrazione composto da tre persone, per aumentare le prebende da distribuire. 

E’ sotto gli occhi di tutti la gestione fallimentare dei rifiuti a Molfetta. Per le strade della città è evidente a tutti la sporcizia che c’è e la quantità di rifiuti che viene abbandonata ovunque e che rende le vie sudicie e maleodoranti.

Manca un’attività ordinaria di pulizia e di lavaggio delle strade. Ma siamo preoccupati anche per un altro motivo: Molfetta, sta progressivamente diminuendo la quota di raccolta differenziata e aumentando quella di indifferenziata, con costi crescenti per lo smaltimento in discarica.

La diminuzione della quota di differenziata, tra l’altro, ci sta facendo pericolosamente avvicinare alla percentuale del 65% al di sotto della quale scatta l’ecotassa che avrebbe conseguenza disastrose per i cittadini che dovrebbero pagare molto di più in termini di tasse. 

Si tratta di una pericolosa inversione di tendenza, che occorre fermare ed evidentemente la gestione del servizio da parte dell’ASM non è più sufficiente.

Al contrario nelle altre città dell’Aro che invece in questo momento non stanno infrangendo la legge e hanno concesso il servizio alla società SANB, si verifica un aumento della raccolta differenziata.

Le sfide che ci aspettano richiedono un approccio di collaborazione e di confronto con gli altri comuni, con gli enti locali, la regione.  Al contrario, in questa città assistiamo al continuo isolamento e i risultati infatti sono visibili agli occhi di tutti».  

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