VALERIO DE GIOIA NOMINATO CONSULENTE GIURIDICO DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’ICHIESTA SU FEMMINICIDIO E VIOLENZA DI GENERE

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Molfetta. Magistrato di origini molfettesi, Valerio De Gioia dismetterà temporaneamente i panni di Giudice per dedicarsi a tempo pieno ai lavori della Commissione
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Tra i massimi esperti in Italia in materia di violenza sulle donne, il magistrato di origini molfettesi Valerio de Gioia è stato nominato, lo scorso 17 ottobre, Consulente giuridico della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta su femminicidio e ogni forma di violenza di genere.

In attesa di dismettere i panni di giudice presso la prima sezione penale del Tribunale di Roma per dedicarsi a tempo pieno ai lavori della Commissione, de Gioia commenta in un’intervista la prestigiosa nomina e spiega quali obiettivi si propone il nuovo organismo d’inchiesta composto da rappresentanti di Camera e Senato e supportato da diversi professionisti esterni.

Da quando è stata istituita (febbraio 2023), quali sono stati i risultati raggiunti dalla Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, di cui lei diventa Consulente giuridico?

«L’attività della Commissione è all’inizio, ma alcuni risultati sono già apprezzabili. La presidente, l’on. Martina Semenzato, è intervenuta con una proposta emendativa  sull’appena approvata legge Roccella, facendo introdurre tra i reati da Codice Rosso l’interruzione non consensuale di gravidanza. Potremmo definirlo una sorta di “emendamento Tramontano”, che riporta alla tragica vicenda di  Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza, dopo mesi di avvelenamento da topicida e assassinata dal suo compagno con trentasette coltellate il 27 maggio scorso, nella casa a Senago in cui viveva la coppia.

Attualmente invece la Commissione sta procedendo con le audizioni di soggetti competenti sul territorio nazionale, creando un poliedrico gruppo di lavoro. Ma la cosa fondamentale è che si stanno ponendo le basi per la redazione di un Testo Unico contro la violenza di genere. Non ci sarà più frammentazione, tra Codice Rosso, legge Roccella e altri dispositivi, avremo finalmente un solo testo, come in Spagna, prima e unica nazione in Europa. Altro elemento interessante, che mi ha spinto a collaborare in pianta stabile con i membri della Commissione, è che la presidente Semenzato ha ipotizzato alcune misure, che a breve verranno formalizzate, per contrastare la violenza economica. Si fa presto a dire alle donne di denunciare, ma se la donna non ha lavoro e deve proteggere anche i figli, si capisce benissimo quanto sia difficile divincolarsi da una condizione maltrattante senza un’autonomia finanziaria. Per questo il Governo, su impulso della Commissione,  ha incrementato i fondi del reddito di libertà e, grazie al lavoro della Commissione, saranno adottate una serie di misure per favorire l’inserimento, o il reinserimento, delle donne nel mercato del lavoro a qualsiasi età, così da restituire indipendenza e quindi dignità. Un altro aspetto su cui la Commissione sta alzando il livello di attenzione è l’ambito culturale. Con la reintroduzione nel 2019 dell’insegnamento dell’educazione civica, la presidente Semenzato intende inserire la formazione sull’indipendenza economica, per spiegare ai ragazzi quanto sia importante per la propria dignità essere completamente autosufficienti. Perché quando la famiglia va in crisi, ognuno deve poter avere la libertà di tornare a dedicarsi alla propria vita in maniera autonoma».

Quale sarà, nello specifico, il suo lavoro all’interno della Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio?

«Il mio compito sarà di natura strettamente giuridica, ovvero quello di tradurre in diritto le idee che i componenti della Commissione promuovono. Insieme agli altri, inoltre, sarò impegnato a creare la base normativa del Testo Unico contro la violenza domestica e di genere. Sono onorato di far parte di un organo così importante per il nostro Paese, come anche di ricoprire un ruolo di grande prestigio e al tempo stesso di grande responsabilità».

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