IL PROF. ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA OSPITE DEL IISS FERRARIS DI MOLFETTA IN UN INCONTRO PROMOSSO DAL CIRCOLO DEI LETTORI

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Molfetta. Durante l'incontro il professore emerito di storia contemporanea ha parlato della questione meridionale tra passato e presente
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Si è tenuto martedì 12 dicembre all’I.I.S.S. “Galileo Ferraris” di Molfetta un incontro, voluto fortemente dalle professoresse Beatrice Scava e Clara Spagnoletta, con il professor Ernesto Galli della Loggia, emerito di storia contemporanea, alla presenza del dirigente scolastico prof. Luigi Melpignano e della prof.ssa Loredana Perla direttrice di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università degli studi di Bari.

Tale incontro si differenzia dagli appuntamenti periodici proposti dal Circolo dei Lettori dell’istituto; infatti, l’ospite di ha affrontato il tema della questione meridionale tra passato e presente. Il dibattito si è aperto con una dovuta precisazione: la differenza tra nord e sud non è una conseguenza dell’unità d’Italia, bensì di varie motivazioni storiche, geografiche e politiche anche precedenti a tale evento.

Un grande svantaggio è costituito dalla conformazione del territorio poiché al nord sono presenti varie pianure che favoriscono l’agricoltura, invece al sud prevalgono le colline a scapito delle aree pianeggianti, ad eccezione della Sicilia. Malgrado la produzione di agrumi, fiore all’occhiello dell’agricoltura siciliana, il commercio dell’isola era controllato dagli inglesi.

Inoltre, a proposito dell’istruzione, il professore ha sottolineato come nel passato, al nord, ci fosse un’elevato numero di università a differenza del sud ove era presente soltanto l’università di Napoli. Anche da un punto di vista economico il nord era più sviluppato grazie alla presenza di numerose banche che avvantaggiavano lo sviluppo industriale; al sud ne era presente soltanto una, e solo in seguito all’unita d’Italia nasceva la banca di Bari.

Un’analisi della società meridionale fu condotta all’epoca da Gaetano Salvemini che, come ha ricordato il relatore, era un grande difensore della condizione meridionale, tant’è che criticò aspramente l’operato dell’allora presidente del consiglio Giovanni Giolitti. Salvemini si scontrò contro la macchina camorristica con cui Giolitti conduceva le elezioni nel mezzogiorno, la quale impediva ad alcuni cittadini di votare, avvalendosi della polizia e ricorrendo anche alle minacce.

Per concludere, lo storico, ha affermato che per arginare questa disuguaglianza è necessario investire nel miglioramento del sistema scolastico, al fine di diminuire il tasso di analfabetismo e soprattutto evitare di finanziare progetti ambiziosi, investendo fondi in attività più sicure.

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