RAID VANDALICO DI CAPODANNO, I CARABINIERI ARRESTANO CINQUE MAGGIORENNI

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Molfetta. Arrestati per aver distrutto un’auto in sosta, i cinque sono accusati di pubblica intimidazione con uso di ordigni e materiale esplodente
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A due settimane dal raid vandalico andato in scena nella notte di capodanno in piazza Vittorio Emanuele, i carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno tratto in arresto cinque dei ragazzi coinvolti, tutti maggiorenni.

Dando esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, i cinque indagati sono stati arrestati in virtù dei gravi indizi di colpevolezza a loro carico. In manette sono finiti il 21enne Daniele De Pinto, i 22enni Felice Allegretta e Massimiliano Squeo, il 23enne Stefano Cormio e il 26enne Antonio Gigante, tutti residenti a Molfetta. 

Le scene della guerriglia urbana di capodanno, immortalate in alcuni video registrati dalle persone presenti e diventate virali sui social network, sono state trasmesse dalle testate locali e nazionali. Nei due video che hanno fatto il giro del web si distingueva un gruppo di giovani che, approfittando dei festeggiamenti, hanno seminato il panico tra le vie cittadine, capovolgendo e vandalizzando un’autovettura in sosta, colpita dal lancio di diversi petardi ed ordigni artigianali nel tentativo di incendiarla.

Durante la notte di capodanno a Molfetta si sono vissuti momenti di grande tensione, sfociati in azioni criminali incontrollate da parte di uno sparuto di soggetti, tra cui alcuni minorenni, che, senza alcun timore, hanno anche ripreso le loro gesta, per poi far girare i video sui social.

«Le tempestive indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani e consistite nella disamina dei filmati registrati dai vari impianti di video-sorveglianza presenti nell’area interessata dagli eventi – si legge nella nota dei carabinieri – nonché dall’analisi degli stessi video circolati sul web, hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere la misura cautelare nei confronti dei cinque soggetti che hanno un’età compresa tra i ventidue ed i ventisei anni, tratti in arresto per il reato di “Pubblica intimidazione con uso di ordigni e materiale esplodente”, introdotto dal cd. “decreto Caivano”.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti».

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