“LA CINA DI MARCO POLO 700 ANNI DOPO”, L’OMAGGIO DI ANEB MOLFETTA AL GRANDE ESPLORATORE VENEZIANO

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Molfetta. La conferenza avrà luogo sabato 20 gennaio nella sede sociale dell'ANAEB con inizio alle ore 18.30
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Si celebreranno nel 2024 i 700 anni dalla morte di Marco Polo, avvenuta esattamente l’8 gennaio 1324. Nella città di Venezia ci saranno grandi festeggiamenti. Anche l’ANEB -Associazione Nazionale Educatori Benemeriti di Molfetta ha voluto rendere omaggio al più grande viaggiatore di tutti i tempi organizzando una conferenza sul tema “La Cina di Marco Polo 700 anni dopo”, che si svolgerà sabato 20 gennaio 2024 nella sede sociale in Via Cap. De Candia n.90 a Molfetta con inizio alle ore 18,30.

Relatore sarà il dott. Felice de Sanctis, direttore della rivista mensile “Quindici” e del quotidiano “Quindici on line”, già giornalista professionista e redattore economico della “Gazzetta del Mezzogiorno” per 30 anni.

È stato anche inviato speciale in alcuni Paesi fra cui la Cina che ha raccontato nelle pagine culturali del quotidiano barese, dalla politica alla cultura, dall’economia perfino alla gastronomia.

A 700 anni dalla morte di Marco Polo, nel ricordare il grande esploratore veneziano, si parlerà del dialogo con altre culture, dell’evoluzione della Cina sul piano politico ed economico: dei rapporti politici e culturali e di quello che rappresenta oggi il gigante asiatico. La conferenza sarà accompagnata da immagini.

Marco Polo nel XIII secolo fu in grado di raggiungere la Cina lungo la Via della seta. Il suo viaggio diventò un’opera tra le più conosciute al mondo: Il Milione”, un racconto dettagliato scritto dallo stesso Marco Polo.

Oggi i viaggi sono molto più semplici e rapidi rispetto al passato: per arrivare in Asia, dall’Italia, basta prendere un aereo e in poco più di 10 ore si arriva a destinazione. Se pensiamo però al Medioevo, era necessario percorrere la Via della seta, che univa il Mediterraneo al Celeste Impero passando per l’Asia Centrale. L’intero percorso poteva durare mesi o addirittura anni, e bisognava fare i conti con il clima, il meteo e i predoni dell’epoca.

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