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È stata una bella mattinata di storia quella che si è svolta ieri venerdì 2 febbraio presso l’Istituto Amerigo Vespucci di Molfetta. Un percorso storico che ha attraversato le due grandi tragedie che la seconda guerra mondiale ha generato: la Shoah e le Foibe. Dopo i saluti istituzionali portati dal dirigente dell’A. Vespucci prof. Carmelo D’Aucelli e dall’assessore alla cultura del comune di Molfetta avv. Giacomo Rossiello si sono avvicendati i relatori presenti.
Il prof. Saverio Binetti ha parlato del periodo e del clima che ha generato la più grande tragedia dell’umanità, l’olocausto che la follia omicida nazista aveva ideato, arrivando a pensare di eliminare fisicamente tutti gli esseri umani di religione ebraica e non solo. Infatti, vittime della furia nazista furono anche gli oppositori politici, gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova ed altre minoranze.
Il prof. Binetti ha portato a conoscenza dei presenti una storia di coraggio sconosciuta ai più, quella del commissario Cesare Santini che si prodigò per dare dignità agli ebrei internati nei campi di raccolta pugliesi. Inoltre, Santini salvò, da un destino segnato, la figlia di una donna ebrea, dichiarando di essere il padre, cosa che gli costò enormi problemi e la fine della sua carriera.
Successivamente è intervenuto l’Avv. Nico Bufi, presidente regionale dell’ANMIG, che ha parlato dei militari italiani, i famosi I.M.I. Internati militari italiani, che non aderirono alla repubblica sociale di Salò e che per questa scelta di coraggio e onore furono trasferiti nei campi di concentramento tedeschi.
L’Avv. Bufi ha spiegato, nel suo intervento, le condizioni di assoluta precarietà ed indigenza in cui questi nostri connazionali erano costretti a sopravvivere, le fonti ufficiali parlano di circa 650.000 IMI. Ha particolarmente colpito i presenti la lettera del prof. Luca Lombardi, delegato delle Guardie d’onore del Pantheon, letta dal consulente scientifico Angelo Bellifemine, riguardante la vicenda della principessa Mafalda di Savoia. La figlia secondogenita di re Vittorio Emanuele III internata nel campo di concentramento di Buchenwald e deceduta tragicamente il 28 agosto del 1944.
Infine il presidente dell’associazione Eredi della Storia, cav. Sergio Ragno ha parlato della grande tragedia vissuta dagli italiani istriani e dalmati: le Foibe. Una vicenda di cui ancora oggi molti, troppi, fanno fatica a parlare liberamente e che presenta molti lati ancora non totalmente chiari, legati alle persecuzioni subite dagli italiani di Istria e Dalmazia all’indomani della firma dell’armistizio avvenuto l’8 settembre.
In quel tempo molti connazionali, di diverse classi sociali, solo per il fatto di essere italiani dovettero subire delle vere e proprie persecuzioni da parte dei partigiani titini. Il cav. Sergio Ragno ha anche narrato alcune vicende e aneddoti di cui si erano resi protagonisti alcuni nostri concittadini in quei drammatici giorni in cui l’Italia cercava di rinascere.
La partecipazione degli studenti e dei docenti dell’Istituto Amerigo Vespucci è stata attenta e partecipativa a testimonianza del fatto che seppur si sia raccontato di pagine buie della nostra storia recente, quando queste vengono raccontate in maniera documentata e scevre da appartenenze ideologiche, la storia risponde a quella richiesta di conoscenza e curiosità a cui i giovani, gli studenti desiderano aprirsi.
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