AVVICENDAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA ARCICONFRATERNITA DI SANTO STEFANO, LE PARLE DEL PRIMO CITTADINO TOMMASO MINERVINI

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Molfetta. Un rito importante che insieme a quelli della altre confraternite e dei riti della Settimana Santa sono patrimonio immateriale della nostra città
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«Domenica 4 febbraio nella chiesa di santo Stefano ho assistito con gioia ed emozione ad un importante rito della chiesa locale e della Arciconfraternita di Santo Stefano: l’avvicendamento dell’Amministrazione della secolare arciconfraternita.

Ho assistito, non solo per questo, ma anche perché questo rito è importante per tutta la comunità laica di Molfetta. Infatti questo, insieme a tutti i riti delle confraternite di Molfetta ed i riti della settimana Santa, sono diventati patrimonio immateriale della Città di Molfetta, sancito nella carta fondativa del Comune, lo Statuto Comunale con la delibera unanime del Consiglio comunale n. 6 del 29/3/2023.

Cosa ricordiamo di 700 anni fa? Qualche saggio, dipinti, musica ma per pochi studiosi; qualche palazzo, ma solo per chi lo vive e per pochi conoscitori. Ma l’intera Comunità Molfettese vive pienamente oggi questa arciconfraternita e i suoi riti antichi di 700 anni.

Perché intere generazioni l’hanno custodita e tramandata, senza sconvolgerla, con passione, gelosa conservazione di padre in figlio. Così da 700 anni. Perché tante persone dedicano parte della loro vita a questi riti, alla loro conservazione?

I motivi si leggevano chiari negli occhi, nelle parole, nelle emozioni in quella chiesa domenica mattina. I due priori mentre si cambiavano le consegne hanno ricordato, a nome di tutti, i ricordi di fanciulli, di padri, di nonni, di nipoti, il senso di essere protagonisti di una storia che dura da 700 anni e non deve interrompersi, perché solo custodendola rinnova lo spirito intimistico che si diffonde e diviene comunità.

I tanti ricordi ancestrali che danno identità, senso del divenire generazionale, senso consapevole di appartenenza, rifugio intimo che si espande in senso comunitario. Una dinamica unica che nessun altra condizione è in grado di rigenerare e perpetrarsi di generazione in generazione, come un gene che non si cancella. Ecco perché sono patrimonio immateriale di Molfetta e tutti siamo chiamati a custodirlo.

Ringrazio S.E. il Vescovo mons. Cornacchia. Ringrazio particolarmente l’Amministrazione uscente: Pantaleo Silvestri (Priore) Angelantonio Campo (primo componente), Fabio Cappello (secondo componente), Marcello Michele Magarelli (segretario), Mauro Lorenzo Mezzina (economo), coi quali, insieme alle altre confraternite, il nostro Consiglio comunale, su mia proposta, ha consapevolmente inscritto tutte le confraternite ed i nostri riti quaresimali e pasquali nello Statuto del Comune, quale patrimonio intangibile, difendendoli da ogni tentativo di destrutturazione.

Formulo il mio più sentito augurio alla nuova Amministrazione: Marcello Michele Magarelli (Priore) Maurizio Farinola (primo componente). Mauro Lorenzo Mezzina (secondo Componente), Mauro Zanna (segretario), Franco Pappagallo (economo) .

A costoro la consegna laica di continuare a custodire con tenacia e passione questo patrimonio della Comunità molfettese, tramandandolo vivo, così come da 700 anni fa ogni generazione di molfettesi. A tutti i confratelli di perseguire la massima coesione e perseguirne la crescita, soprattutto verso le nuove generazioni, perché solo così questa identità rimarrà salvifica ed esempio vivente della grande storia di Molfetta, evitando le lacerazioni dei tempi.

Le innovazioni trasformano il nostro modo di vivere, ma non permettiamo che trasformino il nostro modo di essere, come la parte migliore di intere generazioni prima di noi ci hanno tramandato, insegnandoci ad essere e a fare in modo, come ha detto il nuovo priore in conclusione, che a Molfetta, al di là dei singoli che passano, rimanga lo spirito di identità comunitaria nei secoli, per continuare a a far perseguire, come da 700 anni, a Molfetta “ut unum sint”».

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