CONSIGLIO COMUNALE, LA MAGGIORANZA REPLICA AGLI ATTACCHI DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE

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Molfetta. Di seguito la nota congiunta dei consiglieri di maggioranza sulle vicende politiche che stanno interessando la città
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I tredici consiglieri comunali della maggioranza replicano con una nota stampa congiunta a ciò che definiscono delle “vere e proprie illazioni infondate” da parte dei consiglieri di opposizione. A firmare il comunicato Insieme per la città con Onofrio de Gioia, Francesca de Pama, Carmela Germano, Elena Ginosa, Elena Lanza Girolamo, Annalisa Petruzzelli, Giacomo Salvemini; Cuore Democratico con Giovanni Facchini e Leonardo Minervini; Ala Democratica con Antonia Crocifero e Vito Paparella; Molfetta in Azione con Antonio Ancona e Patto Comune con Angelo Fiorentini.

«A seguito dell’ultimo Consiglio Comunale, registriamo che ci sono gruppi politici che al solo fine di colpire il primo cittadino non hanno paura di attivare a comando la macchina del fango contro le persone, anche nei luoghi istituzionali.

Se abbiamo deciso di commentare solo in forma privata gli attacchi social ai danni di una consigliera di maggioranza, non possiamo restare in silenzio quando le istituzioni vengono abusate ed utilizzate come megafono per lanciare vere e proprie illazioni infondate.

Fatto ancora più grave è che tali comportamenti siano posti in essere con il benestare del presidente del consiglio comunale il quale, nonostante conoscesse minuziosamente il contenuto della comunicazione che i gruppi di minoranza hanno spacciato come “fatto grave”, ha concesso comunque la parola al consigliere Spaccavento a nome delle minoranze.

Vieppiù, senza la mozione d’ordine proposta dal Sindaco e approvata dal consiglio comunale, la comunicazione per fatto grave avrebbe avuto precedenza persino sulla ricostituzione dell’organo consiliare che ha permesso l’avvicendamento dei consiglieri della lista Cuore Democratico.

Ricordiamo al presidente Amato che la comunicazione per “fatto grave” ex art.14 del regolamento del consiglio deve rispondere alle caratteristiche della novità, della attualità, e della gravità.

Amato ha ignorato del tutto questi requisiti, ed infatti ha autorizzato una comunicazione che riguardava un procedimento avviato e concluso diversi mesi fa, il cui iter amministrativo è stato ampiamente pubblicizzato sull’albo pretorio comunale, come da normativa vigente in tema di trasparenza e di contratti pubblici.

Il fatto pertanto non era né nuovo, né attuale né grave. Amato in spregio del regolamento ha acconsentito che un giudizio meramente politico, strumentalmente venisse proposto alla massima assise cittadina come un “fatto grave” e quindi privando l’assise di qualsivoglia diritto di replica.

Al presidente contestiamo l’uso discrezionale, scorretto e fazioso del suo potere. Lo stesso in tale occasione ha tradito la principale funzione assegnata alla presidenza del Consiglio: essere garanzia assoluta dei regolamenti e dei diritti dei consiglieri. Gravissime peraltro le parole proferite da Amato nella riunione dei capigruppo.

È parso che i diritti di informazione dei singoli consiglieri sulle istanze di intervento per fatto grave presentate dai propri colleghi mutino a seconda della collocazione politica del presidente, che invitiamo con forza a chiarire pubblicamente, unitamente alla forza politica che ha permesso la sua elezione.

Ci teniamo a far emergere ciò che è già chiaro a coloro che non si riconoscono nella cultura del sospetto. Il Cons. Spaccavento ha letto un intervento contenente solo speculazioni politiche ed elucubrazioni tese a rilanciare i comunicati dai toni accusatori pubblicati a più riprese nei giorni passati.

Preso atto delle dichiarazioni del dirigente che conferma la legittimità dell’operato del suo ufficio in merito alla questione sollevata, porgiamo la nostra solidarietà sia agli uffici che alla consigliera De Palma.

Ricordiamo che il Presidente del consiglio è organo super partes al di là della propria collocazione politica che, alla luce di quanto accaduto, è parsa parecchio equivoca. Amato ha ridotto il consiglio comunale a megafono delle illazioni infondate delle minoranze e per questo dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni da presidente del consiglio e cedere il passo ad altri che meglio potrebbero tutelare l’istituzione del Consiglio Comunale. Bene ha fatto il sindaco a sottolineare la inopportuna faziosità del presidente».

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