DOMANI A MOLFETTA “MI SEPARO”, LO SPETTACOLO DOVE SI ENTRA IN COPPIA E SI ESCE SINGLE
Molfetta. La commedia di grande successo fa parte del Festival Trame Contemporanee quest’anno alla sua terza edizione
«Benvenuti a Teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso…» è il monito del famoso attore. Gigi Proietti sulle potenzialità mistificanti e critiche del teatro che, ieri come oggi, conserva tutta la veridicità di tale affermazione.
Ne sono convinti i docenti e gli alunni del Liceo Scientifico “A. Einstein” che questa sera alle 18 mettono in scena “Il malato immaginario” di Molière, l’ultima delle trenta commedie, in tre atti, del drammaturgo francese.
Una commedia sempre attuale perché stigmatizza, con un sarcasmo sottile e penetrante, quei comportamenti finalizzati ad enfatizzare l’apparire, piuttosto che l’essere e la disarmante e ipocrita mentalità commerciale che valorizza la quantità, a sfavore della qualità e autenticità.
Applicata al nostro ambiente vitale, è una critica a quelle culture che si fondano sulle verità multimediali e virtuali, piuttosto che sull’esistenza reale. Infatti ne “Il Malato immaginario” Molière mette in scena le vicende familiari di un ipocondriaco, Argante, che si circonda di medici inetti, Diafoirus e Purgon, e furbi farmacisti, Fleurant, ben contenti di alimentare le sue ansie per tornaconto personale.
Argante è a tal punto prigioniero della sua paura da voler maritare la figlia, Angelica, con il figlio di Diafoirus, benché ella sia innamorata del giovane Cleante. Sposato tra l’altro con una donna meschina, Argante, come l’avaro Arpagone, è vittima di se stesso e burattino di chi gli sta intorno, ma grazie all’intervento della cameriera Antonietta e del fratello Beraldo ordisce un inganno in grado di far emergere la verità. Molière, per triste ironia del destino, morirà sul palcoscenico, proprio durante una replica della commedia in parola.
Le commedie di Molière sono interessanti non solo perché focalizzano l’attenzione sui paradossi sociali sempre attuali, ma anche perché, con il loro incedere narrativo arguto e, a volte, dissacrante, spingono lo spettatore a sviluppare un sottile senso critico dai risvolti fortemente psicologici, dal retrogusto autocritico e introspettivo e dall’indubbio valore formativo e maieutico.
Un ringraziamento va, innanzitutto, alla Dirigente Scolastica, dott.ssa Bassi Giuseppina, sempre pronta a valorizzare iniziative dall’elevato contenuto didattico-formativo.
Un grande grazie anche alle docenti, alle prof.sse de Ceglia Anna Maria, de Pinto Rosa e Rana Olimpia, coordinatrici e registe del progetto teatro. Alla prof.ssa De Vincenzo Francesca, per le scenografie, al prof. Ficco Francesco, coordinatore della parte musicale, al sig. Raguseo Maurizio, per gli aspetti tecnici e per le luci, al DSGA, dott. Petruzzelli Fabio, per gli aspetti amministrativi.
Importante anche la preziosa collaborazione e disponibilità del personale ATA e, per ultimi ma non per importanza, i veri protagonisti della rappresentazione teatrale, agli studenti e le studentesse del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Molfetta, davvero encomiabili per dedizione e impegno nel contemperare le primarie esigenze di studio, con l’altrettanto ineludibile bisogno di creatività e libera espressione. Dopo la prima recita andata in scena con successo ieri sabato 17 febbraio, questa sera la replica presso l’auditorium del Liceo Scientifico. Sipario ore 18.
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