UN ANTICO ‘TITÈ’ NELLA PROCESSIONE DEI CINQUE MISTERI, L’ANNUNCIO DELL’ARCICONFRATERNITA DI SANTO STEFANO

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Molfetta. La Bassa Musica eseguirà il Titè nella sua versione più antica in due punti prestabiliti della processione in via Roma e in Corso Margherita di Savoia
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C’è una curiosa novità che riguarda la processione dei  Cinque Misteri in programma dalle ore 3.15 di venerdì 29 marzo. Infatti come fa sapere l’Arciconfraternita di Santo Stefano per la prima volta i molfettesi potranno ascoltare la versione più antica e del famoso Titè.

«La bassa musica, in due punti prestabiliti della processione, eseguirà il cosidetto ‘tité’ secondo la versione giunta a noi attraverso una copia realizzata da Vincenzo Avellis nel 1935, secondo quanto attestato da mons. Giovanni Capursi in una sua copia oggi custodita nel Fondo Capursi della Biblioteca del Seminario Vescovile di Molfetta («motivo trascritto da Vincenzo Avellis il 1935»).

È verosimile che la trascrizione di Avellis, di cui parla Capursi, sia quella custodita presso la Biblioteca del Comune di Molfetta. È ipotizzabile, inoltre, che quelle struggenti ed evocative note del ‘tité’ siano state composte da un anonimo compositore molfettese operante agli inizi dell’Ottocento e comunque prima del 1836, giacché sembra di poter identificare il Titè con la poetica descrizione che ne fece Giacinto Poli in “Una processione del Venerdì Santo”, stampato a Napoli nel 1851 e riferito al Venerdì Santo del 1836.

Il Titè nella versione antica sarà eseguita in due punti, in via Roma, all’angolo di via Carlo Alberto e in Corso Margherita di Savoia (altezza  Cappellina de Candia. Riguardo questo prezioso contributo storico-culturale tutta l’Arciconfraternita è grata al confratello Giovanni Antonio del Vescovo e al Maestro Gaetano Magarelli».

 

 

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