MOBY PRINCE, OGGI L’ANNIVERSARIO DELLA PIÙ GRANDE SCIAGURA DELLA MARINERIA CIVILE ITALIANA

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Molfetta. Nella tragedia avvenuta il 10 aprile 1991 persero la vita 140 persone tra cui quattro molfettesi. 33 anni dopo si attende ancora la verità
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Trentatrè anni fa, il 10 aprile del 1991, a poche miglia dal porto di Livorno, intorno alle ore 22 il traghetto Moby Prince, diretto a Olbia, in Sardegna, si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo. La collisione causò l’incendio del traghetto. Fu l’inferno.

Nel rogo morirono 140 persone tra membri dell’equipaggio e passeggeri. Tutti illesi, invece, sulla nave Agip. Nonostante la vicinanza alle banchine del porto, i soccorsi arrivarono in ritardo, circa un’ora dopo l’incidente. Nell’immediata inchiesta la Capitaneria di porto indicò tra le cause del disastro la presenza di nebbia, poi smentita da numerosi testimoni.

Tra i 141 membri del Moby Prince si salvò solo il mozzo. Quattro i molfettesi che persero la vita: Giovanni Abbattista di 46 anni, Natale Amato di 53 anni, Giuseppe de Gennaro di 29 anni e Nicola Salvemini di 36 anni.

Quella del Moby Prince è stata la più grande tragedia della marineria italiana, finora senza colpevoli e con tanti misteri ancora da chiarire. 

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