LAMA MARTINA, GIOVANNI INFANTE:«L’AUTORITÀ DI BACINO DÀ RAGIONE ALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE. NESSUNA AREA SERVIZIO NELL’ ALVEO»

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Molfetta. Di seguito la nota stampa diffusa dal consigliere comunale di Rifondazione Molfetta sul progetto di riqualificazione di Lama Martina
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«Nelle scorse settimane è arrivato il parere dell’Autorità di Bacino sul progetto di riqualificazione di Lama Martina, che ha avanzato delle prescrizioni importanti. L’AdB ha chiesto infatti che tutte le opere previste all’interno delle zone ad alta e media pericolosità idraulica della lama venissero delocalizzate, comportando così la necessità di ridisegnare tutta la parte relativa alle aree servizi (aree teatro, jogging, parco giochi, ecc.) e bloccando la realizzazione della pista ciclabile prevista lungo l’intero percorso lama.

Era quello che per mesi hanno chiesto le associazioni ambientaliste e che come collettivo di rifondazione comunista/più di così abbiamo rilanciato in diverse occasioni pubbliche e in consiglio comunale, rimanendo totalmente inascoltati.

Si tratta di una sconfitta su tutta la linea di un’amministrazione impermeabile alle istanze dal basso e alle osservazioni costruttive delle opposizioni, salvo poi trovarsi a fare un bagno di realtà dopo l’intervento di un ente regolatore.

A questo punto, l’amministrazione si è vista costretta a convocare le associazioni lo scorso 18 aprile per chiedere un parere sulla delocalizzazione e sulla gestione delle aree servizi, Provando ad immaginare un percorso di partecipazione quanto mai tardivo.

Mi auguro comunque che l’amministrazione consulti le associazioni e la cittadinanza non solo per delocalizzare tutte le aree servizi ma anche per cassare tutte le opere ritenute inutili e dannose, recependo tutte le osservazioni protocollate negli scorsi mesi.

Ciò eviterebbe che si ripeta quello che sta già avvenendo con l’area bici da cross, in gran parte realizzata e posizionata sì in un’area a basso rischio idraulico (nei pressi dell’isola ecologica in viale unità d’Italia) ma dal forte e irreversibile impatto sul suolo, sulla vegetazione circostante e sulla fauna.

Lama Martina non può e non deve diventare l’ennesimo parco urbano abbandonato al degrado ma ne va valorizzata la sua funzione biologica ed idrogeologica, quindi l’ecosistema per preservare il suo equilibrio ecologico».

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