ADDIO A LUCIA VANGI, PROFESSORESSA CON LA “P” MAIUSCOLA E STORICA DOCENTE DEL LICEO CLASSICO DI MOLFETTA

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Molfetta. Docente di latino e greco la professoressa Vangi ha insegnato per oltre quarant'anni in diversi licei della provincia tra cui il Leonardo da Vinci
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Il mondo della scuola è in lutto. Si sono svolti ieri a Terlizzi i funerali della professoressa Lucia Vangi, detta Cia, storica docente di lingua e letteratura greca e latina, del Liceo Classico Leonardo da Vinci di Molfetta.

Sono in tanti gli studenti ed ex colleghi del Leonardo da Vinci a ricordarla in queste ore per la sua professionalità, umanità e per la sua immensa passione per la lingua e la letteratura greca e latina, che ha continuato a studiare anche dopo essere andata in pensione.

Il suo insegnamento, pieno di sapienza, saggezza, equilibrio e umanità, ha contribuito a formare la personalità di tante generazioni di giovani. È raro incontrare docenti che lasciano il segno, di cui hai ancora vive le lezioni, gli insegnamenti, anche a distanza di anni, decenni.

Come ricorda una sua ex studentessa, “la Prof.ssa Vangi era un’insegnante molto esigente, ma giusta e con una preparazione impeccabile. Ricordo ancora le sue memorabili lezioni di letteratura greca e conservo tutt’ora i quaderni con gli appunti delle sue lezioni, che sembravano conferenze universitarie”.

A ricordarla con un post pubblicato sulla pagina Facebook del Liceo da Vinci di Molfetta, il prof. Damiano de Virgilio, docente di Lingua e letteratura greca ed ex studente della Vangi, la Professoressa con la “P” maiuscola:

«È sempre difficile commemorare con le parole un essere umano. È pressoché impossibile farlo quando si tratta di un essere umano speciale: si sa, quello che di davvero importante ci diciamo, non passa mai per le parole.

Ma Lei, la Professoressa Cia Vangi (e mai come in questo caso la “P” maiuscola non è segno di mera formalità, ma ipostasi della grandezza umana, culturale e morale della Signora) ci avrebbe scusati per questo tentativo maldestro che facciamo, tanto più perché profondamente desolati per la sua improvvisa scomparsa.

Una Signora d’altri tempi prestata alla Scuola, la Professoressa, anche a questa nostra, al nostro Liceo Classico, in cui per anni ha esercitato il suo alto magistrato, dispensando a generazioni di studenti – che la ricordano tutti con affetto, gratitudine, deferenza – le Sue raffinate competenze di grecista e latinista, acquisite attraverso un curvarsi quotidianamente sui classici, anche dopo che dalla Scuola aveva preso congedo.

Di Lei mancheranno soprattutto la dolcezza, il sorriso e l’eloquio pacato, fermo e sapiente: non si riuscirà ad emularla, ma ci si sforzerà di guardare alla Sua vita di donna coraggiosa, di madre sollecita, di docente rigorosa quale esempio per affrontare con la Sua stessa determinazione le sfide imposte nell’ardua funzione di educatore dei giovani. Le sia davvero lieve la terra».

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