MAURO DONATORE DI SANGUE DA 30 ANNI TORNA A PARLARE DELLA SUA ESPERIENZA

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Molfetta. Il 48enne molfettese torna a parlare della sua esperienza trentennale di donatore di sangue. Una scelta coraggiosa iniziata l'8 agosto del 1994
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«Mi chiamo Mauro, ho 48 anni e a diciotto decisi di diventare donatore di sangue. Era l’8 agosto del 1994, quando feci la mia prima donazione. Fu una scelta coraggiosa in quanto il blocco iniziale era la persistente paura degli aghi.

Non dimenticherò mai quei bellissimi momenti al Centro Trasfusionale di Molfetta. Ero terrorizzato dalla vista del sangue e degli aghi, ma il personale sanitario mi tranquillizzò e decisi di continuare. Il desiderio dell’altruismo è sempre stato vivo in me.

Avrei voluto donare già all’età di dodici anni, quando venni a conoscenza di questo bellissimo gesto. Ma bisognava compiere diciotto anni. Così feci a me stesso un giuramento: “non smetterò di donare fino a quando il mio corpo smetterà di funzionare” che rappresenta un inno alla donazione”.

In questi anni la scienza ha fatto enormi progressi, migliorando la qualità della donazione (sangue, plasmaferesi, e piastrine ) e ponendo in primis la salute del donatore con controlli rigidi per tutelare anche la salute del ricevente.

La donazione è una scelta di vita, ma anche un giorno di festa che comincia la sera prima, quando non si riesce a dormire (parlo a livello personale) per le emozioni di gioia che si provano.

In questi trent’anni di donazioni si sono alternati nel Centro Trasfusionale di Molfetta professionisti sanitari dalle doti umane eccellenti, stabilendo con i donatori un rapporto empatico straordinario.

A tale proposito spesso si sente parlare di malasanità, ma in questo caso di ottima sanità in quanto il rapporto donatore et personale sanitario è uno a uno. Infine tutti devono iniziare questo percorso di crescita personale che rappresenta un dovere, senza trovare futili pretesti per non donare, come la paura degli aghi, che il sottoscritto conosce bene, ma che si può superare facilmente nel momento in cui si prende consapevolezza che una parte del tuo corpo potrà salvare numerose vite».

 

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