NO ALLA PRIVATIZZAZIONE E ALLA MULTIUTILITY DI AQP, L’APPELLO DEL COMITATO DELL’ACQUA

molfettaacqua0724
Molfetta. Il 31 dicembre 2025 scadrà la proroga di gestione da parte di Aqp dei servizi idrici integrati in Puglia: il rischio è una privatizzazione del servizio idrico
Shares

Il 31 dicembre 2025 scadrà la proroga di gestione da parte di Aqp S.p.a. dei servizi idrici integrati in Puglia. Un appuntamento cui la Regione Puglia, proprietaria delle azioni della Società al 100%, arriva con un colpevole ritardo. Le commissioni competenti del Consiglio Regionale hanno infatti varato una proposta di legge solo a marzo di quest’anno.

Si tratta di una legge che nei fatti difende lo status quo: una società sempre in-house (cioè che risponde al diritto privato pur essendo di proprietà pubblica) che prevede l’ingresso minoritario dei Comuni Pugliesi nel management. Il governo Meloni ha impugnato suddetta legge, con l’Avvocatura dello Stato che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale chiedendone l’inammissibilità. Si tratta di un atto politico che evidenzia la volontà del governo di depredare la Puglia del proprio acquedotto, in totale sfregio dei risultati straordinari dei referendum del 2011.

Se la Corte Costituzionale dovesse riconoscere come valide le osservazioni dell’Avvocatura dello Stato, i tempi residui per trovare soluzioni adeguate sarebbero ridotti, prendendo fortemente consistenza l’eventualità della gara di appalto aperta alle multinazionali con conseguente e definitiva privatizzazione dell’acquedotto più grande d’Europa.

Si tratta di un orizzonte sinistro, da scongiurare in ogni modo. Eppure la Regione Puglia aveva ben presente quali fossero i termini per mettere in sicurezza i servizi idrici integrati pugliesi. Oggi invece ci troviamo a dover sperare che una legge che non ci piace non venga bocciata dalla Consulta, per evitare scenari di gran lunga peggiori.

Nella consapevolezza che tale legge non è ciò cui ambiamo per il futuro dei servizi idrici integrati in Puglia, bensì un acquedotto davvero pubblico, nella tutela dell’esito schiacciante dei referendum popolari del 2011, intendiamo mobilitarci per scongiurare che il nostro acquedotto venga definitivamente privatizzato.

Allo stesso intendiamo dire seccamente no ad ogni eventuale proposta di trasformazione di Aqp in multiutility. Per questo facciamo appello alla cittadinanza tutta, al mondo delle associazioni, dei comitati, delle realtà sociali, politiche e sindacali, per costruire percorsi di lotta e rivendicazione in difesa dell’acqua pubblica.

Shares

ULTIME NOTIZIE

CRONACA

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

ARTICOLI PIU' LETTI

×