APRE A MOLFETTA LA PRIMA SCUOLA DI MEDITAZIONE DOVE IMPARARE A PRENDERSI CURA DI SE STESSI

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Molfetta. Lo studio di Meditazione Mindfulness della dottoressa Giampaolo aprirà al pubblico il 2 settembre. Le lezioni invece partiranno l'11 settembre
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Già diffuse nelle altre parti del mondo, le scuole di meditazione (o centri di meditazione) sono dei luoghi dove imparare queste discipline millenarie che aiutano le persone a riconnettersi con l’essenzialità della vita e ritrovare il proprio equilibrio con se stessi e con l’ambiente esterno.

Sulla base di questo concetto apre a Molfetta, nel quartiere 167, il primo studio professionale dedicato unicamente all’apprendimento di tecniche di meditazione, respirazione, rilassamento dinamico e tanto altro: lo Studio di Meditazione Mindfulness della Dottoressa Alessandra Nicoletta Giampaolo alla quale abbiamo chiesto tutte le informazioni al riguardo.

Come nasce questo progetto?

«Da adolescente mi sono avvicinata allo yoga frequentando probabilmente una delle prime scuole aperte qui a Molfetta, e li ho sperimentato anche la meditazione; era una filosofia non molto diffusa come ora, oserei dire quasi di nicchia, ma mi ci sono subito ritrovata e ho portato lo yoga un po’ ovunque nel mio bagaglio culturale. Nel corso degli anni mi sono avvicinata per curiosità alla PNL (programmazione neurolinguistica) e alle neuroscienze in generale, per poi scoprire la meditazione Mindfulness alla quale mi sono prima appassionata come studente e, dopo aver verificato personalmente i suoi benefici, mi sono specializzata come insegnante»

Quindi ci sono diversi stili di meditazione? E perché hai scelto proprio la meditazione mindfulness?

«Si, ci sono differenti stili di meditazione; i principali sono la meditazione buddista (conosciuta anche come Vipassana), la meditazione tantrica (o induista), la meditazione taoista che discende dell’antica Cina e la meditazione zazen tramandata dai monaci giapponesi.

La Mindfulness è la tecnica più recente perché nasce negli anni ‘70 in America dall’incontro della meditazione buddista con la psicologia clinica occidentale quindi studiata proprio per la nostra cultura.

Questo lo considero un grande punto a favore perché non si può imparare qualcosa che non è applicabile. Mi spiego meglio: non è corretto voler incarnare a tutti i costi una cultura che è estremamente diversa dalla nostra, non avrebbe senso se poi esci di casa e ti ritrovi in una situazione ben diversa dal lontano Giappone o da un monastero tibetano.

Sarebbe ideologicamente bello voler vivere la propria vita come se appartenessimo ad una cultura diversa ma questo, a lungo andare, significherebbe solo sentirsi più irritati e frustrati, vanificando ogni buon proposito. La mindfulness ti insegna a gestire l’ansia e lo stress stando qui nel nostro “habitat” naturale».

È semplice meditare? E lo possono fare tutti?

«Beh non lo considero semplice, altrimenti il mio lavoro non avrebbe senso. Considero la meditazione come qualcosa che in realtà fa già parte di noi e la prova sta nel fatto che per praticarla occorre portare solo se stessi.

Inoltre, è qualcosa che possono fare davvero tutti. Non ha effetti collaterali ed è assolutamente naturale come metodo di gestione di rabbia, angoscia, malinconia, stress, e disturbi d’ansia».

Come detto all’inizio, la meditazione solitamente si fa durante una sessione di yoga. Qual è la differenza dalla tua scuola?

«Il mio è uno studio professionale, non è un’associazione sportiva. Non si pratica attività fisica ma solo un breve riscaldamento per poter distendere il corpo e tenere la posizione seduta senza troppi disagi, non occorre certificato medico né abilità fisiche.

Mi spiego, lo yoga come lo conosce la maggior parte della gente in realtà è solo una piccola parte dello yoga vero e proprio; le asana, le posture che vengono eseguite durante la pratica, rappresentano solo un ramo dello yoga (il terzo) a fronte di ben otto rami sui quali si costruisce tutta la filosofia dietro questa disciplina.

Nella mia scuola il focus parte dal quarto ramo, cioè il pranayama (o controllo del respiro), per poi approfondire tutti gli altri stadi che riguardano la meditazione. Lascio ad ognuno la possibilità di scegliere l’attività fisica o sportiva in cui ci si rispecchia maggiormente e frequentare un corso di meditazione basato essenzialmente sul benessere personale, nella sua interezza».

Saprai bene che ci sono tante applicazioni o contenuti in rete per chi vuole imparare a meditare. Cosa pensi a riguardo?

«Si ci sono tanti mezzi che promuovono questa disciplina e sono davvero entusiasta che sempre più persone possano accedere a questo mondo, però spesso chi sceglie di iniziare a praticare da solo incorre in una grossa trappola: l’incostanza.

Per noi occidentali non è naturale meditare, quindi spesso ci si annoia o si perde quel mordente positivo che si ha inizialmente. Frequentare un corso in presenza, oltre a fornire un contatto umano, permette di staccare dal solito ambiente domestico e rende più motivati e continuativi».

Quindi come si articola una lezione di meditazione?

«Una prima parte è dedicata ad un riscaldamento muscolare, poi si procede con qualche minuto di pranayama per poi entrare nel vivo della pratica meditativa. La mia offerta è varia e ognuno può scegliere quello che fa più al caso suo: meditazione, yoga nidra, sofrologia. Ci sarà un’applicazione dove potersi iscrivere ai corsi in completa autonomia.».

Lo studio di Meditazione Mindfulness aprirà al pubblico il 2 settembre. Mentre le prime lezioni partiranno mercoledì 11 settembre. Per maggiori dettagli e informazione sui costi contattare 324 869 1697 o consultare il seguente link.

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