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Il cantastorie: Sende Chinne a la Penneiere

Molfetta – La tradizione popolare è ricca di modi dire. Ogni avvenimento è accompagnato da una frase, da una espressione proverbiale o da una locuzione idiomatica che spesso utilizziamo nel linguaggio comune o che sentiamo pronunciare nel linguaggio colto.
Anche nel nostro dialetto ne troviamo diversi e si può forse affermare che non ci sia episodio o situazione che non ne abbia uno specifico, basti guardare il volume “Mille e un proverbio” di Rosaria Scardigno, per averne certezza. Uno tra i modi di dire più diffusi riguarda un santo che va bene per tutte le occasioni. Un santo che, come “sénde Alò” citato nel canto dell’altalena, non esiste, o meglio non esiste nel significato che noi molfettesi gli attribuiamo, perché è il santo di tutti i giorni, il santo al quale facciamo riferimento quando ignoriamo il martirologio romano che organizza l’anno liturgico associando ad ogni giorno dell’anno uno o più santi. È un santo che ti togli da ogni imbarazzo e ti permette di rispondere con sicumera a chiunque ti chieda «che santo si festeggia oggi?»

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